BCCCAP00000000000000000000832

LA INQUISIZIONE A FIRENZE E PIETRO DA L'AQUILA 241 debiti, anche se con modi non precisamente evangelici 9 G. Il carceriere si chiamava G u r a di Tede r u cc i o e, sebbene ricevesse un suo salario 97 , non per questo risparmiava angherie e soprusi ai suoi infe– lici ospitì 98 • Metodi e mete Ma le indignate recriminazioni dei testi si appuntano soprattutto contro l' i n qui s i t o r e , tanto che l'abate Niccolò deve in certo modo lasciar passare in seconda linea l'accertamento delle frodi subite dalla Camera apostolica, ed ascoltare il racconto delle ingiustizie e delle spoliazioni sofferte da molti testi. Giunta di Corso e il prete Lorenzo, rettore di S. Maria del Morello, nel giugno 1345 avevano deposto contro Bartolo di Bartolo, nel cor– so di un processo per eresia promosso dall'inquisitore. Bartolo fu condannato « in certa magna quantitate florenorum auri», e infatti ne sborsò 350° 0 • Stando invece alla testimonianza di Giunta, Bartolo aveva dapprima versato 700 fiorini e poi altri mille allo scopo di esser prosciolto dall'infamia incorsa per la condanna inquisitoriale. Può darsi che Giunta esagerasse circa la somma, ma non si può negare l'esistenza di segreti maneggi tra l'inquisitore e Bartolo, il quale, non potendoli negare, ne parla in modo molto laconico 100 • Ne an– darono di mezzo Giunta ed il prete Lorenzo, i quali furono gettati in prigione come rei di falsa testimonianza ed indotti, con le privazioni del carcere duro, a confessare quel che l'inquisitore voleva. Final– mente, i due poverini dovettero pagare una forte multa e confessare pubblicamente, nella chiesa di S. Maria del Morello, di aver testimo– niato il falso 101 • !J6 Niccolò di Pocaggiale lamentò « ... quod dictus inquisitor falso impinxit dieta testi, quod ipse dixerat quod Deus non posset facere quod ipse Niccolaus non exigeret a Mulo, nuntio <lieti inquisitoris, florenos auri XII, quos ab eo debebat recipere per publicum instru– mentum. Et hoc ideo fecit dictus inquisitor, ut dictus Niccolaus faceret finem dieta Mulo de dieta debito, absque aliqua solutione recipienda propterea et solum metu <lieti inquisitoris. Et dixit ipse testis quod, post minas sibi ob hoc illatas ex parte <lieti inquisitoris, ipse restituit dictum instrumentum absque satisfactione aliqua, in presentia et de mandato dicli. inquisitoris » : Quaternus, f.37r; cf. anche f.30r. 01 Quaternus, f.20v. 21v. 35v. 44v. os Giunta di Corso « ... dixit quod quando familiares et consanguinei predictorum testium mictebant pisces et alia victualia et vinum ipsis testibus ad carceres predictos, prefatus Gura recipiebat ipsas res, dicendo quod eas dabat eisdem; et quod dictus Gura ipsas res non dabat eisdem, set eas retinebat pro se tantum» : Quaternus, f.21v. "" Quatemus, f.19r; ma, come al solito, il notaio Francesco cli Tuccio riferi che l'in– quisitore aveva ricevuto soltanto 150 fiorini : ivi, f.40v. 100 « ... idem Bartolus, ultra predictos CL, misit dieta inquisitori, per interpositam pcrsonam, florenos auri ducentos, quos credit dictum inquisitorem habuisse » : Quater– nus, f.19r. 101 Giunta cli Corso « ... clixit interrogatus quocl ipse testis, una cum ser Laurentio

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz