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240 MARIANO DA ALATRI Nel novembre 1345 vengono ricordati tre s a p i e n ti dell'inqui– sitore: Tommaso di Corsino, Michele di Falcone e Gregorio di B e n civ e g n a. Essi son detti « domini», non già « magistri », e ricevono ciascuno 25 fiorini per un consiglio dato circa una pretesa espressione ereticale pronunziata da Dino di Migliorello 91 • Non sappiamo quale fosse la qualifica ufficiale, nell'ufficio· della fede, di quel maestro F r a n c e s c o d i S i m o n e , medico di Car– mignano, il cui nome ricorre ripetutamente nelle pagine dell'istrutto– ria, prima come imputato (aprile 1344) e quindi in qualità di teste di molti pagamenti (1345). Egli fu interrogato il 16 maggio 1346, e forni notizie intorno a otto sentenze pronunziate dall'inquisitore, di cui parlò piuttosto male 92 • Ma altri testi parlarono molto peggio di lui, presentandolo come un delato re , che non si peritava di racco– gliere grossi vantaggi dalla sua odiosa attività 93 • Tra i fa mi gli dell'inquisitore risaltano alcuni nomi, che i testi denunziano con mal repressa rabbia: si tratta di tre cursori e del carceriere. Son squallide figure che compiono il loro odioso mi– nistero con modi brutali e qualche volta persino delittuosi. Il piu menzionato è M a s o di C o r s o 9 4, seguito da G i o van n i di S t e fa no , noto per i guai procurati al podestà .di Montecatini Giacomo di Guiduccio de' Mannelli 95 , e da Giacomo, noto col pittoresco nomignolo di « M ù I o » e, a quanto sembra, molto caro all'inquisitore, che non disdegnava di sollevarlo graziosamente dai suoi ciscum quod revocaret ipsum preceptum, et ipse dimicteret eos facere de dictis bonis quic– quid eis placeret. Et quod hoc facto, dictus ser Franciscus et alii qui cum eo erant intra– verunt dieta bona» : Quaternus, f.31r; cf. anche 31v-32r. Hl Quaternus, f.23r. 92 Quaternus, f.19v-20v. 9-1 Una vittima, Vanni di ser Dato, il 26 maggio 1346 lamentò che {< ••• inquisitor, ad instantiam magistri Francisci de Carmignano, falsam inquisitionem formavit contra eum, dicens quod dictus Vannes, infestatus a quodam paupere, debuerat dixisse quod facere eli– mosinam erat peccatum. Et ob hoc tenuit eum in carceribus octo diebus; et demum extor– sit ab eo, mediante compositione facta per dictum magistrum Franciscum, florenos auri vi– ginti, quos eidem dedit in camera sua, presente <lieto magistro Francisco. Item dixit, quod dictus inquisitor, dieta occasione et pretextu sui offitii, coegit eum ad dandum dieta magistro Francisco decem florenos auri et duos congios vini vermigli; et quod etiam opportuit eum facere ita, quod Puccius Carletti venderet dieta magistro Francisco quandam suam vineam valoris Iibrarum CLXXX solidorum parvorum pro pretio florenorum auri XXXIIIIuor. [ ...] Item dixit interrogatus, quod etiam dedit et misit dieta inquisitori dieta occasione tres salmas vernaccic valoris florenorum auri trium, et multa alia ensenia » : Quaternus, 34v; ma il mae– stro Francesco, nella sua deposizione del 20 maggio (ivi, f.20v), ricorda soltanto i 20 fiorini e le salme di vernaccia: niente invece dice, naturalmente in omaggio alla verità, della sua delazione, dei 10 fiorini, del vino vermiglio e della vigna tanto onestamente acquistata. 94 Quaternus, f.2lv. 30r-32r. 44v. 95 Quatemus, f.28v.

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