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SERMONE SULLE PIAGHE DI GESÙ ATTRIBUITO A S. BONAVENTURA 157 tutti i sermoni contenuti in esso si possono o si debbono .attribuire al Santo, per essere non pochi di essi sicuramente pseudoepigrafi, altri .solo verosimili o probabili, ed altri infine fortemente dubbì. Talora, infatti, quegli antichi Editori, nella massima loro buona fede, fu– rono tratti in inganno da attribuzioni di codici da essi ritenute vere e ora invece risultate erronee o per lo meno prive di solido fonda– mento; e tal'altra invece - e ciò si constata in oltre 80 casi - di– mentichi di un canone di critica anche da loro ammesso e procla– mato10, quegli stessi Editori hanno inserito nella loro opera (senza peraltro indicarli volta per volta con la qualifica di probabile, vero– .simile, incerto) dei sermoni, la cui paternità bonaventuriana non è sicuramente provata, per provenire questa da un solo codice, o per– -ché quegli stessi sermoni giudicati d'indole bonaventuriana si tro– vano in manoscritti ove (fra altri di diversa indole e autore) se ne hanno di quelli certamente autentici del Santo. .Sermoni editi come bonaventuriani da sottoporre a nuovo esame Parecchio lunga, per quanto a noi risulta, è la lista completa dei sermoni pseudo-bonaventuriani, o di non sicura e criticamente pro– vata attribuzione, per poterla qui dare per intero e con la dovuta documentazione; perciò, in attesa di far ciò in uno studio a parte, e allo scopo di facilitare fin da ora la revisione sovraccennata, ci permettiamo darne un saggio nell'eventualità ch'esso in qualche modo possa - anche così com'è - contribuire utilmente allo studio e alla soluzione dell'importante problema. Quantunque per motivi diversi dalla tradizione dei mss., pure non ebbe torto il Cantini a dubitare della paternità bonaventuriana del sermone 2° per la terza domenica di Avvento: Medius vestrum... Ego vox... Utrumque verbum (ed. di Quaracchi IX, 59-64): esso in– fatti, tratto dagli Editori dal solo codice 951 di Troyes, in altri si trova col nome di Ferrario spagnuolo e di Giovanni di Pecham. Il sermone 6° sull'Assunzione della B.V. Maria, dato come « sine 10 Nel citato tomo IX, 7, gli Editori di Quaracchi a proposito di quell'Ars praedicandi :attribuita in un codice di Assisi a S. Bonaventura (e risultato poi di altri) avevano scritto: « Notandum tamen, quod praeter Assisiensem omnes alii codices anonymi sunt. Multiplici autem experientia edocti sumus, testimonium unius codicis ve! etiam plurium, tacentibus .aliis, saepe esse fallax. Nec illa interiora criteria (de quibus .. , Bonelli) aliquam certitudi– nem praebent; nec opusculum ipsum ingenium et stilum S. Bonaventurae satis clare prae se fert ». (Ricordiamo che il Bonelli, al quale qui s'è fatta allusione, aveva detto: « Nobis ·non sufficit videre in uno codice Bonaventurae nomen, ut illum nostro Bonaventurae tribumnus, ni ad hoc suadendum alia concurrant »). - Nei Prolegomeni allo stesso tomo IX, p.XXI, si .ha: « ... sola a!icuius codicis testificatio non semper sufficit, quia non semper illi fides potest .adhiberi, praesertim quando recentiores sunt codices, qui nomen alicuius auctoris exhibent; .quare etiam ipsius sern1onis examinatio instituenda est... ». .MMP I - 13

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