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160 GIUSEPPE ABATE Pertanto, se parecchi sono i sermoni che dovranno essere elimi– nati in una futura edizione perché apocrifi o perché dubbi, altri in lo– ro vece, scoperti in questi ultimi tempi come autentici, verranno a sostituirli. Noi, ad esempio, ne abbiamo trovati 35 in un grosso fram– mento di un antico codice Assisano: essi vanno dall'Epifania alla III domenica di Quaresima, e tutti - con l'attribuzione esplicita al San– to - confermano o integrano quella serie autentica di schemi, che si ha nella edizione di Quaracchi. Sermone del tutto sconosciuto, nonché lungo e stupendo, è quello sulla Passione di Gesù da noi letto in un ms. dell'Antoniana di Pa– dova e recante l'attribuzione esplicita al Santo. Incomincia: Mihi au– tem absit gloriari... Attendens beatus Apostolus. Altro ancora, pure lungo e inedito - ma del quale nel citato tomo di Quaracchi è dato solo un ampio schema (ivi 496) -, si ha nello stesso codice padovano, sempre con esplicita paternità. Fatto in Parigi per la festa di S. Gio– vanni Evangelista, esso incomincia: Erat recumbens in sinu lesu... In verbo proposito commendatur beatus Iohannes ... Notizia, e parecchi interessantissimi brani, ci dà un mino~ita del sec. XIV di un sermone (ancora non trovato) fatto da S. Bonaventura nella solennità del Natale di Cristo sul tema: Non veni legem solvere, sed adimplere. Infine, sermoni bonaventuriani inediti hanno ritrovato i padri Efrem Longpré 13 e Le6n Amor6s, O.F.M. 14 • Il sermone Certamente non privo d'interesse sarebbe fare minuziose consi– derazioni e approfondite indagini sulla natura, sulla tecnica e sulle circostanze di luogo e tempo del sermone; ma lo spazio non ce lo consente, e gli elementi che il suo attuale testo ci presenta in verità non sono molti. Non si può pertanto fare a meno di osservare che si tratta di un discorso « riportato »: le numerose varianti e i troncamenti dei periodi, indicati nei mss. con un «etc.»», dicono ben chiaro che non ci troviamo dinanzi a un testo scritto e divulgato direttamente dal suo autore, bensì dinanzi a un discorso da questi recitato e da qual– cuno degli uditori più o meno fedelmente e integramente messo in carta 15 • 13 Cf. BONAVENTURA A MEHR, art. cit., 416. 14 Cf. Obras de san Buenaventura I, (B.A.C.), Madrid 21955, 64. 15 Opportuno è a questo proposito ricordare col Bougerol (op. cit., 178s): « ..• Il existait ... selon !es statuts de l'Université, un ordre d'écrivains, !es réportateurs, à qui incombait l'obligation de transcrire !es sermons et collations prononcés par les maitres devant l'Uni– versité. La réportation, corrigée et approuvée par l'auteur, constituait le texte officiel. À

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