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ILARINO DA MILANO La povertà emerge come virtù e metodo di sequela stabile di Cristo; s. Stefano ridusse al minimo le possessioni, i beni, stabili e anche mobili, che il principio della povertà dei singoli membri per– mette alla comunità, abbazia o eremo, di avere e di godere, a neces– sità propria e a vantaggio sociale. F. Vandenbroucke 48 ne segna i limiti storici: « Un secolo prima [di s. Francesco], uno Stefano di Muret, per esempio, aveva anch'egli voluto il ritorno alla povertà radicale, ma l'aveva concepito per i monaci, fuori del mondo. Francesco ne fece uno strumento della sua azione per la Chiesa». Il giovane Stefano era arrivato alla concezione evangelica della -contemplazione nella austerità estrema del deserto attraverso i con– tatti e la valutazione di contemporanei esperimenti e istituti mona– stici o eremitici; e l'attuò in tale ambito, pur con libertà di siste– mazione dagli schemi regolari vigenti o ricorrenti. Anche il suo procedimento discorsivo occasionale e progrediente nella formazione dei seguaci, che rimane tipico anche nell'esposi– .zione parenetica della Regola e nel calore esortativo di tutta la let– teratura grandmontense, lo accordano con il metodo e la pedagogia di s. Francesco. Evangelismo francescano Ma il Poverello d'Assisi arrivò di getto, per illuminazione evangeli– ca, alla scoperta della vita apostolica, dopo un periodo di complessa e ricca metanoia personalissima, vissuta soltanto nei quadri della gerar– chia ecclesiastica locale: il pellegrinaggio sulla tomba di s. Pietro a Roma, le piccole chiese di S. Damiano, di S. Pietro della Spina, di S. Maria degli Angeli, i sacerdoti e il vescovo di Assisi (1206-1208). Il suo breve soggiorno come sguattero nell'abbazia di S. Verecondo a Vallin– gegno, vicino a Gubbio 49 , lasciò il giovane penitente, nel 26° anno d'età, ai margini dell'organismo monastico regionale, pur essendo già « usci– to dal secolo», ma senza incorporarsi neppure in alcuna comunità o gruppo di penitenti. Fu ascoltando la messa nella chiesetta della Porziuncola che nel brano del Vangelo sentì formularsi il programma spirituale e decidersi il destino della sua vita. Nel racconto di Tommaso da Ce- 48 La spiritualité... cit., 352. 49 A. Fortini (Nova vita di s. Francesco d'Assisi II, Assisi 1959, 237ss) preferisce il monastero di S. Maria di Valfabbrica, sulla via da Assisi a Gubbio; cf. FALOCI-PULIGNANI, La "Legenda de passion~ s. Verecundi militis et martyris », in Mise.Frane. 10(1906) 6-7; L. LEMMENS, O.F.M., Testimonia minora saeculi XIII de s. Francisco Assisiensi, Quaracchi 1926, 10-11.

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