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ILARINO DA MILANO, O.F.M.Cap. UN PREFRANCESCANESIMO NELL'EVANGELISMO DI S. STEFANO DI MURET ISTITUTORE DI GRANDMONT? La spiritualità d'ispirazione evangelica nei secoli immediatamente anteriori a s. Francesco d'Assisi ha toccato la sua più espressiva manifestazione, nell'ambiente monastico tradizionale, con la « ere– mitica paupertas » che fu proposta e praticata da s. Stefano, figlio del visconte di Thiers (Alvernia), nella solitudine boscosa di Muret (Ambazac, Haute Vienne) per quarantasei anni (t 1124) e che questi lasciò in eredità ai suoi discepoli, i « boni homines grandimontenses », che la sistemarono nella comunità di Grandmont (dioc. di Limoges). L'emergenza che i motivi cristologici ed evangelici hanno in essa induce il suo raffronto ideologico e istituzionale con la spiri– tualità che s. Francesco d'Assisi, un secolo dopo, trasse dal Van– gelo e propose come norma ai suoi discepoli1; la convergenza di alcuni tratti caratteristici dell'istituto di Grandmont con il france– scanesimo contribuisce a specificare la « novitas » storica del mes– saggio che il Poverello propose alla Chiesa e alla società cristiana d'ogni tempo. Il minimo di proprietà eremitica Uno dei più fedeli seguaci di s. Stefano, Ugo di Lacerta (t 1157), ne raccolse i Dieta et facta 2 e il più esteso Liber sententiarum seu rationum 3 , secondo i quali il 4° priore, Stefano di Liciac (1139-1163), compose (1150-1160) la Regula•; questi fece anche scrivere la Vita, 1 Cf. EMIDIO o'AscoLI, 0.F.M.Cap., La vita spirituale anteriore a s. Francesco, in Col/. Frane. 2(1932) 5-34 (riprodotto, con alcune modificazioni, nell'opera L'anima di s. Francesco, 27-84, Ascoli Piceno 1949; della povertà praticata dai grandmontensi si parla in due paginette· 57-59); A. LACROIX, Un prédécesseur limousin de Saint François d'Assise, in Journal des Débats, 3 févr. 1939; L. GÉNICOT, Présentation de Saint Étienne de Muret et de la pauvreté, in La Revue nouvelle 19(1954) 578-589. 2 PL 204, col. 1071-1086. a PL 204, col. 1085-1136. 4 PL 204, col. 1135-1162.

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