BCCCAP00000000000000000000821

88 ILARINO DA MILANO cerco, questo bramo di fare con tutto !'intimo del cuore » 5 'i. Aveva fatto la scoperta del Vangelo come norma di vita apostolica; per s. Stefano esso valeva come norma di vita contemplativa nella poverta dell'eremo. Di un evento cosi decisivo per il giovane Francesco, e tanto ricco di sviluppi determinanti del francescanesimo, vale la pena d'avere una datazione per quanto possibile esatta. Non pretendiamo d'affron– tare qui la questione della cronologia di s. Francesco, che si e andata complicando per i molteplici interventi nella sua soluzione; credia– mo di poter segnalare, per ora, un documento, pregevolissimo come una reliquia storica, e di singolare valore come prova sía dell'amore di s. Francesco per il Vangelo, come lo conosceva attraverso la litur– gia della s. messa, sia anche della festa o ricorrenza liturgica, in cui senti leggere il brano della sua vocazione specifica. Si tratta del co– siddetto Breviario che s. Francesco usava e che si conserva tuttora fra le reliquie esposte nella cappella di S. Giorgio della basilica di S. Chiara in Assisi. E' stato descritto dal p. Edoardo d'Alen¡;:on che ne fa la storia, e da St. A. van Dijk 57 • Di tale codice si serviva s. Francesco insieme con i suoi « socii »; oltre al breviario propriamente detto, esso contiene, nella quarta e ultima parte, un Evangeliarium, e cioe la serie dei brani evangelici che si leggevano nelle messe durante l'anno: prima quelli dei vari tempi liturgici (de tempore), poi quelli delle feste dei santi (Sancto- 5H J Ce/ 22 : 19: « ... continuo exsultans in spiritu Dei: 'Hoc esl, inquit, quod volo, hoc est quod quaero, hoc totis medullis cordis facere concupisco'. - Festinat proinde patcr sanctus, superabundans gaudio, ad impletionem salutaris auditus, nec moram patitur aliquan1 praeterire quin operari devotus incipiat quod audivit. Solvit protinus calcearnenta de peclibus, baculum deponit e manibus et. tunica una contentus, pro corrigia funiculum immutavit. Parat sibi ex tune tunicam crucis imaginem praeferentem, ut in ea propulse! omnes daemonia– cas phantasias: parat asperrimam, ut carnero in ea crucifigat cum vitiis et peccatis: parat denique pauperrimam et incultam et quae a mundo nullatenus valeat concupisci. Caetera vero quae audierat, summa cum diligentia, summa cu1n reverentia facere gestiebat. Non enim fuera! Evangelii surdus auditor, sed !audabili memoriae quae auclierat cuneta commendans, ad litteram diligenter implere curabat ». m EDUARDUS ALENC0NIENSIS, De breviario S.P.N. Francisci, in Anal.O.F.M.Cap. 14(1898) 175-180; St. A. VAN DuK, O.F.M., The Breviary of Saint Francis, in Franc.Stud. 9(1949) 13-40. M. Carmichacl, 1/ vangelo /etto a s. Francesco in transitu, in Misc.Franc. 9(1904) 149-156, esclu– cle che sia stato letto il brano trascritto ne! suddetto Evangeliarium, essendo troppo breve (Gv. 13, 1-15). - Ringraziamo la rev.ma Madre Badessa d'averci cortesemente messo a clisposizione il prezioso e venerato codice. - Questo breviario non si <leve confondere con il discusso Bre– viario di S. Chiara, che si conserva a S. Damiano (cf. EooUARD o'ALEN~0N, Le Bréviaire de Saint Bonaventure, in Annales Franciscaines 27(1903] 16-20; A. CHOLAT, Le Bréviaire de sainte Claire conservé au couvent de Saint Danzien, a Assise, et son importance líturgique, in Opuscules de critique historique II, París 1914, 33-95; L. BRACAL0NI, O.F.M.,– ll primo rituale francescano nel Breviario di S. Chiara, in Arch.Franc.Hist. 16[1923] 71-88; St. A. VAN DI.TK , The Breviary of Saint Ciare, in Franc.Stud. 8[1948) 25-26; 9(1949] 10-12).

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz