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500 RELATIONES 11 f, 10v popolo semplice due o tre volte il glorno secondo l 'oc- 11 casione che se gli offeriva. Et se alcuna volta gli accascava andare pér la citta cercando la elemosina per sovenire se stesso •et aneo altri poveri della citta, chie– dendola, dicea queste parole : Fatte elemosina al povero disutelazzo, per l'amore di Dio. 11 perché, essendogli dimandato per qua! cagione cosi dicesse, rispondeva: Perché voglio imitare quanto io posso il mio Pa– dre S. Francesco, il quale a tutti clicea che era servo inutile del Si– gnore i ; onde non servo inutile solamente io sono, ma disutelazzo. Os– servava etiandio questo ; che quando era chiamato 2 da al cuno, avanti ogn'altra cosa sempre rispondea: Deo gratias, et poi 3 soggiungea quello che volea dire. Ma, mentre che dimorava nel p.redetto hospitale, avenne un giorno che, uscito fuori di casa per fare alcuni suoi servitij, nel ritorno alzando gli occhi, i quali solea tenere quasi sempre inchinati verso la terra, sopra un muro di una casa posta nell'estrema parte della terra, piu vi– cina al mare verso Venetia, chiamata Quintavalle, et era una delle case le quali sono basse di fabrica, net tempo della mia fanciullezza dal Commune della citta I'anno di nostra Salute MDXXIIII da nuovo fa– bricate, come si comprende da una memoria posta sopra di esse, scol- 11 f. nr pita in marmo, la qua! dice in questo modo: 11 Andreae Gritti Princi– pis Anno primo . lo . Antonius Dandulo Praetor iustissimus, partim ex legato /ohan . Francisci Marangoni, partim aere clodiensi, ad infectorum epidemia commodum decreto fieri iussit ; vidde una pittura di una vec– chiarella che filava, che era stato da nuovo depinta, et insieme vi era un lascivo giovane che le mostrava un fiore con un breve di sopra, che contenea queste parole : Vecchia, attendi al tuo filare, et non volerti innamorare. Benché alcuni dicono che vi era dipinto pure un giovane et una giovanetta assai lascivamente fatti, che teneano sotto i piedi al– cuni versi pieni di lascivia. Ma sia come si voglia, il buon Religioso chiese allora un cortello, et salito sopra una scala, che si fece portare, raschio via affatto le dette figure con il breve. Et allora allora con un carbone (perché havea buona mano di disegnare) fece in que! luogo una croce grande, la quale teneva da una parte la lancia et dall'altra la J. Cf. I Cel. n. 53, p. 55; II Cel. 102, n. 140 sq. p. 275 sq.; S. BoNAVEN· TURA, Leg. Mai., c. VI, n. 1, Opera omnia, t. VIII, p. 519, Quaracchi, 1898. 2 Secunda editio : « chiamato, overo gli era adimandato alcuna cosa da al– cuno ». 3 Secunda editio: « et poi havendo inteso quello che gli era richiesto ».

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