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468 che li lacerava. E per medicarsene altro rimedio .non haveano che dar di mano all'orationi; il éhe facevano terventissimamente, -mandando a Dio (accompagnate con lagrime et ardenti sospiri) caldissime preci. E se mai prego humile e lagrimoso, uscito da core tribulato, fu ascol– tato et assaudito da Dio, credo che fussero quelli che al trono divino 5 mandavano i poveri Fraticelli. Questi languivano . ne! "1uogo e quegli altri stavano afflitti in Palazzo, aspettando di sentire I' ultima sentenza della rovina nostra. Dopo lungo tardare, alla fine furono introdotti al Papa ; lasciatosi da tutti baciare il santo piede, fece con esso loro alquanto di ragionamento. .E tutto mi fu raccontato dal R.do P. Frate 10 Eusebio d'Ancona, che fu un di quei che furono chiamati a Roma, et anch'eglí si trovava inginocchiato avanti Sua Beatitudine. Ne! princi– pio del parlare che fece Sua Santita, si mostrb un poco acerbo, e fece 11 t 252v a II quei poverini una buona · mortificatione, e poscia pian piano ve– niva raddolcendo il dire, mostrando che, quando egli era in minor 15 grado, esser sempre stato affetionatissimo alla Congregatione, e ch'egli era uno de Cardinali suoi fauttori al tempo di Clemente Settimo, e che la casa sua sempre fu aperta per i Frati Capuccini, dolendosi che poi un tristo l' havea pagato di quella buona maneta in ricompensa d' havere ancora al proprio ingratissimo Fra Bernardino scoperta sem- 20 pre benignita grandissima. E qui toccb di quella bruttissima lettera, che quello sfacciato le havea scritto, dicendo questa parola fonnale ; che ad un chierico infame non si sarebbe scritto in guisa tale. Ra– mentb ancora la Bolla cosi larga et amplissima ch'egli havea fatto in favor della Congregatione i.. Nell' ultimo si raddolcl in guisa che si 25 offerse volerne esser benigno Padre, pur che i Capuccini volessero essere huomini da bene, catolici, buoni figliuoli della Santa Chiesa Romana e veri servi di Dio. Dicendo queste proprie parole, tenendo un guanto in mano : Noi vedemo che esso Dio miracolosamente vi sostiene nelle sue mani, come noi sostenemo questo guanto, percioché, 30 insin quando eravamo in Perugia, determinassimo d'istirparvi. Oiunto a Roma e fatto i1 Concistoro, Dio ha mutato in tutto l'animo nostro, e 1 rimectio] medico, W 3 arden ti]. coce1iti, N 9 lascia.tosi] basciatosi, N et om.: baciare 27 della Santa Chiesa Romana, om. N 31 che eravamo, N t Exponi Nobis (25 aug. an . 1536), BC, t. 1, p. 18 sq.

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