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nostra nel cote), tacevano ¡ 'doleridosi sopra ·modo tra se stessi de si- · nistri accidenti che ne venivan sopra, havrebbono voluto ·parlare in difensione nostra, ma non ardivano per la grandezza et acerbita del caso. Uno di questi, ch' io dico, era I' 111.mo e R.mo Cardinal Sanse– verino, sopranominato ne! fatto qttando insieme con gli altri eletti 5 Cardinale si diede la sentenza in favor nostro. Questo 111.mo e beni– gnissimo signare se ne stava taciturno e mesto, havendo sentito con– tra noi l' acerbo parlare di Sua Beatitudine et il parere de gli altri R.mi et 111.mi Padri. Ecco che Dio pose mano al soccorso nostro e fece che '1 Papa si volse verso il detto R.mo Sanseverino, e disseli : 10 Voi, Monsignor R.mo, insieme con altri di questi nostri fratelli che stanno cosi taciturni, ve ne state senza far moto alcuno, cosi cheto e cosi pensoso, havendo inteso quanto sia importante il caso, et a che · rischio va questa Santa Sede e questó sacro Collegio, essendo (come 11 1; 249v si dice con aperta voce) costoro diveríuti heretici ¡ pero V. S. 11 R.ma 15 dica apertamente, e con quella sincerita ch' alberga ne! suo animo, quello che le pare, da dirsi in questa cosa. All'hora i1 Cardinale con le cerimonie che si usano, mostrando muo~ versi da carita e da giustitia insieme, rispose dicendo : Beatissimo Pa– dre, a me pare che la Santita Vostra con questi nostt'i R.mi fratelli 20 habbia gia risoluto d' istirpare questa -Congregatione di Frati Capuc– cini; il che non biasimo, quando fusse vero ch'ella fusse .tutta mac– chiata e contaminata di questa. maledetta peste della heresia. Affermo anch'io che non sarebbe se non bene, come membra fracide e putri– de, levarle da! corpo della Chiesa Santa, accio le membra sane non 25 s' infermino et infettino da loro, e con esse poseía si corrompino. Nes– suno di questi lll.mi fratelli per ancora ha detto il modo che s' ha da tenere per levarla vía. Qui veggo gran difficolta e tanta e tale che a me (de gli altri fratelli non parlo) da ·molto da pensarvi, considerando malamente potersi far tal cosa senza commettersi scandalo grandissi- 30 mo e partorire cosl fatto rumore e sdegno, che Dio sa quando sía per racchettarsi. E la ragione e questa : noi -sappiamo la Congrega– tione de Frati Capuccini al presente essere in grandissimo credito ap– presso tutto il mondo, per modo di dire ; e per la vita povera, stretta 5 sopranominato] sopradetto, N 11 di] con, W 26. el inlettino, om. N 29 io non, L 30 commettere, W 32 sapemo, L

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