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· dettate da_! .diavolo, non con I' inchlostro, no, ma ·con la sozzur_a che · costoro fingono uscir dalla bocea del can Cerbero. E .cosi con quesfa r·eplicata e dolente nuova me ne torna! al Padre Frate Eusebio. Et ecco. che quindi a non lungo tempo con quei sigilli passo il sopra- 5 nominato Padre. Questá cosa con effetto diede alla pavera Congregatione grande spavento et occaslone di molto temere, e la pose a gran rlschfo, com' fo_ son ·per dire. Ma che colpa era la sua .? Non fu mai, né mai sara, e sieno le compagnie quanto si vogliano bene .accommodate, . J f 10 colleggi ben'ordinati, le Religioni ben ·regolate, e tutte queste e quelli sieno pur santissime, sempre vi e qqalch' uno che non bene e dlritta– mente muove il passo ; ma, torcendolo, fa che, dove dimora, sieno de disturbi, e molte volte aviene che, togliendosene, partorisce scandali grandissimi. Mi si dica di gratia qua! luoghi furono o esser possono piu 15 belli, piu sicuri e piu santi di questi? La Compagnia di Christo Salva- tor nostro, parlo del Colleglo Apostolico, non fu santo? Certo, si. 11 paradiso terrestre non 11 era luogo ameno e sicurisslmo? Certo, sl. Che 11 1. 242r piu? 11 cielo ripieno d'Angeli, dov'era Dio istesso, · non era glorioso luogo, pahia felicisma, patria beatissima e patria divinissima? Certo, sl. . 20 E nondimeno da quello cade Oiuda, havendo fatto il tradimento, et alla fine s'appicca per la gola i ; da que! luogo altlssimo e giárdino cosi vago, colmo d'ognf bene, piantat6 dalla man divina, con bellezza inestimabile, nondimeno vi commettono l'errore gli infelici padri no- . strl, e ne furono con lor onta e travaglio mandatl fuori 2 • Del cielo 25 non parlo, perché ogn' uno sa che per la sua superbfa ne fu bandlto Lucífero con tutti i suoi complici 3 • Che dlremo dunque se da quest~ o quella Religione se partono de gli appostatl e se fanno quello che 4 sopranominato] sopradetto, N 9 si voglia, W 14 possono] pono, V, puonno, W, puo· no, N 19 Certo, si, om. V 21 appicco, W, N 21 e da quel glardino, N 2:1 parlona] escono, N num servatur (Plut. 89, sup. 36, f. 198 sq.), habet addltam notam finalem secundum quam eam transcribere nefas est. Cf. C. CANTO, 0/l eretici d' Italia, t. II, p. 61, 66. ' i Matth. XXVII, 3. 2 Oen. Ill, 23. 3 Apoc. Xll, 7 sq.