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420 ,_ 111 RELAT. fenio I Tirandololo da banda i1 pregái per !'amor .di Dio, che venisse meco quella 1 mattina a manglar in questa Fraternita. Ancor ch'egli negasse di venire, nondimeno tanto feci e tanto il pregai ch' io lo costrinsi a promettermi di venlre. Distoltomi da lui, ecco ch' io m' in– contro con Fra Lodovico da Fossambrone ; con esso ancora faccio il 5 medesimo, l' invito, il prego, l'astringo a venir meco quella mattina. Parimente da lui n' hebbi la promissione ; e come havea fatto co 'l Padre Fra Mattheo, cosl feci seco di darli l' hora che dovea venire, . non pero dicendo a Fra Lodovico che Fra Matteo dovesse venire an– ch'egli. Oiunta l' hora diterminata, ecco Fra Lodovivo che appare; 10 indl a poco spatio di tempo arriva Fra Matteo, quali abbraciatisi in– sleme e fattesi quelle charitative accoglienze che a loro parve, et io (essendo all'ordine di desinare) li- fece sedere alla tavola, e per la sicurta ch' io havea con amendue, n i posi a sedere in capo della men– sa, e, per godermi l' uno e l'altro, ne ne stava in mezo. Fatti nel man- 15 glare alcuni ragionamenti santi, dí ;peditoci da quel negotio, e tolto vía ogni cosa, sciolsi la lingua in q ileste parole. Voi sete stati i primi due fondatori della Religione de Frati Capuccini. Onde nasce che quella seguita innanzi co 'l suo fervore, e l' un' e l'altro di voi ve .ne 11 r. 219r sete partiti, et amendue ve ne sta e fuori ? Fra Lodovico II valse es- 20 sere il primo a rispondere, e defü sua partenza non a se stesso, ma tutta la colpa ne dava alla Religim e, dicendo, in conclusione, che non l' haveano i Frati Capuccini saput) conoscere, ma, pagandolo d' in– gratitudine, non gli haveano dato ,¡uel luogo e quell' honore che me– ritava. (Ecco il misero a quanta. s acciataggine era venuto, che non 25 si arrossiva a .dire co' secolari tal cosa, et a mostrare la sua apertis– sima ambitione). Ali' hora iL Padre Fra Matteo, sentendoli dir questo, no 'l lascio passar piu oltre; ma ris Jose, et a me (disse Michel Agnolo) rivolse il parlare, dicendo : Fratell ), giusto e che in tutte le opere buone che da noi si fanno se ne d ia la gloria alla prima causa, ch' e so Dio glorioso, da cui ve.ngono e di: cendono tutti i beni, i buoni pen– sieri, l' ispirationi, le gratie, il sap !re e la forza ad esseguire tutte quell'opere che hanno immagine di >0ntade e che dall' huomo si fanno, 6 lo costrlngo, N 9 venire, om. L JI al raclandosi, N 13 in ordine, W, L, N 15 me ne stava) restavo. N 17 siete, L 20 siate, L 26 co' secolari, om. L 29 Fralello, om. W ;31 1 beni, om. N

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