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DE REOlMlNE .BERNARDlNl ASTENSIS 417 vorebbe che seco (s'egli fusse suddito) 11 oprasse chi di loro fusse II f 216v Prelato; et essi Prelati, quando andavano alfa visita (non perb lasciando di castigar quello che si trovava degno di castigo) portat·si in modo, che, partendosi, se ne dolessero di tal partita i sudditi, e che 'l ritorno 5 loro fusse aneo desiderato ; e non che, mentre dimórava nel luogo, fusse veduto con occhi distorti, né che albergasse ne cuori de sudditi un desiderio di non mai piu veder quel Prelato. E che questo era cattivo segnb (diceva egli, et altri buon Padri 1' han confirmato), quando il Prelato non e amato, anzi fugito da molti, aggiugnendo. che insiem.e 10 co 'l Prelato non va Oiesu Christo, ·quando egli, visitando e trovando gli errori, non gli castiga, ma lascia quel luogo avolto nelle sue imper– fettioni e trasgressioni. Similmente cattivo segno era quando nelle vi– site, dando castigo al fallo, lasciava nel luogo una torbidezza d'anirno, un dispiacereinterno, una discordia fra Fratelli, onde rimanevano senza 15 pace e senza tranquillita di core, effetti propri che nelle sue appa– ritioni lasciar suole il re delle tenebre. All' hora vi andava Oiesu Christo co 'l Prelato, quando, fatte le debite ammonitioni e coretti i suoi figliuoli, dato loro l'opportuno e debito rimedio, li Iasciava sani, con la pace santa, con l'animo tranquillo e quietto, piu volontarosi che 20 mai di far bene e caminare a gran passi nella cominciata strada della perfettione. Hor questo faceva esso buon Padre Astí nel suo reggimento. Non mai 11 si vedeva malenconico, non mai turbato, non mai con ira ripren- 11 1 .. 211r dere, non rnai dire una parola otiosa, non mai s'.allargava etiandio 25 in picciola cosa, che in lui porgesse .ombra di leggerezza alcuna, sem-– pre stava con la gravita, e con quella insieme in un medesimo tempo accompagnava grandissima dolcezza. Non era punto secolaresco ; non– dimeno i secolari che venivano a tui tutti da esso si partivano sodis– fatti; né mai diede occasione· ad alcuno di dolersi con ragione de' 30 fatti suoi, né ·alcuno se ne do_leva ; percioché quello .che prometteva, l'osservava, e quello, che non era giusto né possibile, non mai la lin– gua sua ne faceva promissione, dicendo egli ch'erá brutta e bfasime-– vol cosa il prometter quello che non si pub e non si deve, et aneo non essere se non cosa degna di riprensione manchar di quello che si 35 prornette, segno aperto d' instabilita o di poca fede, e scusa per lui 2 essi] cosl, L 3 si trova, N 4 di tal partita, om. L 17 fatte) faceva, N 20 passo, N MONUMENTA, VOL. 1 27
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