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!'arle dell' hipocresía, che non la mostrava, e nondimeno . era perfetto hipocrito. Di piu era cosi grato ne! predicare, che fáceva stupire il mondo; e tenuto era de' piu famosi predicatori (ma meglio saria a dir fumosi) che ali' hora havesse I' Italia ; e fu 11 1 204v tanto il 11 suo nome e la sua fama, che beati era:no chiamati i Frati 5 Capuccini ch' haveano .un tal' huomo nella Religion loro. Onde olio di laudatori non mancava ad ungere il capo, qual poi alla fine tornb tutto a nostro biasmo e pericolo. 162. - Se la passb con quella sua finta santita insino ch' egli fu da la semplice Congregation nostra, che '1 teneva per un santo (pen- 10 sandosi ch'esso caminasse di buon passo), eletto Generale al Capitolo di Fiorenza 1 ; il qua! uffitio con astuto e secreto modo comincib a procurarsi in.sino dal principio della sua venuta; E fu con quest'arte, secondo che con la viva voce sua (s_apendo ella benissimo il tutto) raccontb a me proprio la buon<a memoria dell' 111.ma Signora Giovanna 15 Aragona Duchessa di Tagliacozzo e madre dell' 111.mo et Ecc.mo Si– gnor Marc' Antonio Colonná 2 • 11 Signor Ascanio, suo consorte, e la Signora Vittoria Colonna, sorella del detto Signor Ascanio (come ho detto altre volte 3 ), erano tanto amorevoli di questa nostra Religione e veri difensori, come delle cose proprie loro, e sl .. fattamente affet- 2ó .tio11ati quanto dir et imaginar si possa. Onde non fu madre gia mai cosi gelosa de' suoi figli, come era questá Signora Marchessa de Frati Capuccini, talché ella li chiamava suoi figliuoli. Mi disse la sopradetta Signora Giovanna (che · bene spesso éon la Signora sua cognata era a ragionamento co' detti Frati, quali prati- 25 . cavano in quella 111.ma Casa con tanta famigliarita e sicurta, come facevano nel luogo loro) che, a pena venuto Fra Bernardino 11 da Siena · a Frati Capuccini, comincio a mostrare il veleno della sua superba 1-2 sapeva - hipocrito, om. W 5 l'rati, om. L · 7 da ongere, N 14 voce sua) .L ad.: et fu con quest'arte, 22 figliuoli, W 1 Vicarius generalis electus est in capitulo Florentiae celebrato mense septembrl anni 1538, dein vero Neapoli anno 1541 in munere est ,confirmatus. Cf. Bov. 1, an. 1538, n. IX, p. 274; an. 1541, n. 11, p. 288; AOC, 1927, t; XLIV, p. 236. 2 Cf. C. TUTINI, Discorsi de sette officij)Parte I, p. 191 sq. s Vide supra, p. 281.
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