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mái tolga dalla verita e questo sia il suo scopo, iL suo mezo et il suo fine, cioe di sempre dir il vero. E se l' 'altre leggiadrie ef ormimenti le ·manca.no circa al modo del parlare, non importa pii'.t Che tanto, pur che 'l diff non sia cosi basso che a giiisa di lucerte o ci' altri vermi, che sotto terra si nascondano,- 5 non vada serpendo sopra il terreno con la bassezza sua ; come aneo non merita gran lode que! ~agionamento che per la sua altezza e fuor di modo gravita perde que! soave e que! dolce che tanto diletta. Torno a dire che quantun'qt1e !' historia non havesse quelli ornamenti, che si bramano, havendo seco del continuo la verita, e forza ch' ella 10 piaccia a quello che la vede e sente. E questa verita n?n mai (quando convierr ·dirla) lasciar si deve per rispetti humani, né guardar in viso a qua! si voglia pers.ona, non dando pero da! petto suo (che scrive) e· dalla · sua penna il bandó alla modestia, modestamente si .parli e si dica il vero ; percioché I' hüitoria, essendo ella maestra della vita, ha 15 sempre da giovare. E pef dar giovamento, tal'hora co' debiti modi ha da narrare il vitio et U castigo che n' e successo, tal' hora mani– festar la . virti:t col premio;e . con l' honore che n' e seguito. Con tal . fine si ha da far questo, perché, chi sente !' errore e la punitione in- 11 1. 202r sieme, lifugga le strade e l' occasioni ch' altri conducono al fallo, et 20 in se stesso non commetta quello ch' esso proprio biasma e da altri parimente s' intenda essere biasimato in altrui. Dall' altra banda, sen– tendo ragionar della virtit e della gloria che quella apporta a virtuosi, venga a prender animo, e da un' ardente desiderio ad accendersi a farne acquisto. 25 Havendo io tolto a scrivere quello ch' io scrivo, quale se non ad altri, almeno sara di qualche giovamento a miei fratelli, che si im– piegano con le buone vofonta loto e con gli effetti insieme a ben servire a Dio nella profession loro, giusto e che, per essere historia io non ,lasci, ma dichi intorno al fatto nostro tutto quello ch' e suc- so cesso. E cío sia detto a nostro coinmun bene et a timore ancora, ac– cio non avvenga ali' animo, che troppo di se presume e pon mano ad opra che non deve, quello che si sente essere avvenuto ad altri, che, cominciando a caminar bene, distolsero il passo dal primo buon sen- 10 del continuo) sempre, W 11 a quello che] a chi, L 21 commenta, W 29 giusto e] Quest'e, N 32]pon) porre, N

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