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questo fu mentre che uniti ms1eme con silentio si mangiava, didÓro saliva in un pergametto in refettorio, accommodafo per tale affare, e fac:ea un .belsermone ; é questo particolarmente in quei prin– cipijs' esseguiva nel luogo di Roma. Ne gli altri luoghi (benché rari o h' hiveano a que! tempo) iL Prelato solo, alla mensa, bene spesso· era solftO di sermoneggiare ; "non di ricordar solamente le cose necessarie a ·farsr nel luogo, ma dico a far sentire utili II sermoni alla •salute, . santie ·ferventlssimi. Ma nel Juogo di Roma tal cosa si poneva ad effetto hora da uno et hor da un' altro,_secondo che commandava il 10 Prelafo; e quando .esso (Guardiano o.Vicario Oenerale che si fusse) · sermoneggiava, sedendo stava alla tavola, ma gli altri andavano soprn il pulpito. E non solo i Sacerdoti, ma etiandio i laici, ch' haveano spi-:– rito . et erano atti a tal cosa, faceano quell' uffitio ; e fra tutti i laici (che molti n' erano alla Congregatione, che in quésto per lo lor giu~ 15 ditio e spirito valevano assai) i piu valorosi e ferventi dicitori erano : un Frate Egidio da Orvietó 1 et il gia nominato Fra Bernardo da Fos- 1 sambrone 2 • Basta: fusse qual si volesse che salisse in que! pergamo, valorosamer-rte e corLfervore faceva il debito suo; e questo era non ...• solamente nell' hora del mángiare, ma etiandio tal volta fra giorno, 20 inassimamente ne giorni festivi, havendo gia sodisfatto alla chiesa. .E non e meraviglia se tal uffitio da loro s' esseguiva co' debiti modi, con spirito? dottrina et arte, essendo gia venuti a quella povera Com– pagnia pur assai adorni non solamente della bonta della vita, ma etiandio letteratissimi in ogni faccolta e scienza. . 25 Prendevano nel sermoneggiare diversi soggetti secondo ch' era loro a grado; Chi ragionava dell' humilta, chi della santa poverta, chi della fede e speranza in Dio, chí della charita e chi dell' obedienza. Altri · della immitatione II di Oiesu, essortandosi a somigliarsi al Padre loro, 1H. 2oor . che sempre insino alla morte fu vero imitator di Christo. .Altri parla- 30 vano della fortezza dell' animo et altri d' altro, secondo ché piú a loro piaceva di ragionare : tal che ogn' uno, vedendo quel procedere 1 con eilentfo, om. W 2 pergametto] pergoletto, L, N 7 eermoni, 0111. L 11 sedendo, om. N 12 etiandio] aneo, N 17 qua! si] chi si, L 19 nell'hora] V prlus scripserat: .ne giornl fest!v_l 27 ch! della charita, om. L 28 immltatlone] eeque!a, W, L, N 1 GIUSEPPE DA MONTE , ROTONDO, Gl'inlzi dell'Ordine Cappuccino, p. 92 sq. 2 Cf. supra, p. 232-233, ,nota l.
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