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90 tato l 'inferno contro la Vergine b) ( 1). II demonio ha spinto uomini malvagi a negare in tutti i modi, in modo cioe sia índiretto che diret· to, la maternita divina. In modo indiretto, con la negazione o del– la vera umanita (Cerdoniani, Marcioniti ecc.) o della vera divinita del Cristo (Ariani), e in modo diretto, negandó' l'unione delle due nature (divina ed umana) nell'unica persona di Cristo (Nesto– rio) (2). Ma tutti questi diabolici attacchi vanno inesorabilmeute ad infrangersi contro l 'insegnamento del Magistero Ecclesiastico, contro la S. Scrittura e contro la tradizione. 2. - Le prove. La prima prova della maternita divina viene desunta dal Ma– gistero Ecclesiastico il quale, fondato nella Scrittura e nella Tradi– zione, ha solennemente defi_nito, specialmente nel Concilio di Efeso del 431, la divina maternita di Maria (3). « Sempre - egli dice - nella S. Chiesa di Dio e stata riconosciuta per vera Ma– dre del Cristo e vera Madre di Dio )) (p. 235). La seconda prova vien desunta dalla S. Scrittura. II Santo cita vari luoghi biblici, tra i quali Is. 7, 14: C( Ecco che una Vergine concepisce e partorisce un figlio, e i1 suo nome sara Emanuele, Dio con noi )) ; Le'. l, 35: « I1 Santo che nascera da te (1) l. c. p. 233. (2) l. c. p. 234. (3) (( Contra Nestorium coactum fuit Concilium Ephesinum, in quo dignitas haec Virginis summa mirum in modum propugnata stah.ilita– que fuit. Fuit autem Concilium Ephesinum unum ex quatuor generali– hus, quae Gregorius Magnus haheri volehat tanquam quatuor Evange– lia [ d. Epistolarum lib. 3, Epist. 10 ad Savinum Subdiac. - P. L. 77, 632]. Primum fuit Nicaenum contra Arium, ad defendendam Divinita– tem · Christi, secundum fuit Constantinopolitanum contra Macedonium, .ad tuendam divinitatem Spiritus Sancti; tertium fuit Ephesinum, ad defendendam dignitatem Vh-ginis, quod vera fuerit Mater Verbi, vera Dei Genitrix, quae postea in quarto Chalcedonense Concilio aliisque omnihus confirmata fuer.e. Chalcedonense Concilium contra Eutychem .ahbatem constantinopolitanum coactmn fuit, quoniam asserehat Chri– sLum non veram carnem sumpsisse de Virgine, renovatis Valentini, Ma– netis et Apollinaris damnatis errorihus [De his Haeresihus et Concil. videas Hefele, Conciliengeschichte, t. 1-2] )) (p. 306).
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