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74 pendente primato di Cristo nel piano del mondo presente. Queste ragíoni possono ridursi a tre serie, secondo che vengono tratte : 1) dal luogo che occnpa l'Incarnazione nella Rivelazione; 2) dall 'Incarnazione stessa, considerata in relazione a Cristo; 3) daH'Incarnazione stessa, considerata in relazione al pee– cato deU'uomo. La prima serie di ragioni quindi viene desunta dal Santo dal luogo che occupa l'Incarnazione nell'economia generale della Ri– velazione e dal modo secondo il quale Ella vi appare. Cristo e stato voluto prima di qualsiasi altra cosa : « quid ante omnia voliturn )) . La rivelazione dell 'Incarnazione infatti non solo fu fatta prima del peccato, sia agli Angeli ( come arguisce S. Agostino ad Eph. 3, 8-11) che ad Adamo innocente ( come arguiscono S. Epifanio, Tertul– liano, S. Girolamo e S. Agostino ad Eph. 5, 32) (1), ma fu fatta anche senza menzione alcuna del peccato, e cio nel momento stesso in cui ne veniva dato dall'Angelo l'annunzio a Maria. In quest'an- ctus est principatus super humerum eius, et vocabitur nomen eius"Admi– rabilis, Consiliarius, Deus, fortis, Pater futuri saeculi, Prínceps pacis; ... super solium David et super regnum eius... cuius pacis non er.it finis; ... Zelus Domini ... fecit hoc [9, 6-7, Vulg. loe. Fecit, habet: Faciet]. Quod manifeste Christi gloriam declarat, et divinam erga Christum caritatem; Deus enim super omnia Christum diligit, et omnia propter Christum. Dicit autem vocandum nomen eius Admirabilem, pele, miraculum (Ex hebr.), ad declarandam omnipotentiam Dei in hoc mysterio, quae tertia est causa in hoc Evangelio: Quia non erit impossibile apud Deum omne V erbum. Sic magnam Deus virtutem declaravit in mun.di totius creatione. Mundus totus, Dei comparatione, nihil est. Christus autem mundus est non parvus, non microcosmos (Ms.: Macrocosmos) non ma– gnus, non macrocosmos, sed ter maximus, cosmos trismeghistos. Homo cst; sed Deo aequalis: In quo inhabitat omnis plenitudo Divinitatis cor– poraliter (Col. 2, 9). (1) L'argomento - osserva giustamente il P. Girolamo da Parigi - e ben lungi dall'essere apodittico, poiche, si puo ammettere, senza con– tradirsi, che l'Incarnazione sia stata decretata post praeviswn lapsztm {in vista .della sola Redenzione) ed anche che sia stata rivelata sia agli Angeli che ad Adamo innocente ante revelationem lapsus (o. c., p. 14, nota). Non si puo tuttavia negare che il fatto della rivelazione dell'Incar– nazione prima del peccato, sia un indizio che e stata decretata prima del peccato.
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