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72 Quesle medesime cause dell'lncarnazione - la salvezza del mondo, la gloria di Cristo e la manifestazione della potenza di Dio - il Santo le riscontra anche nelle parole rivolte dall'Angelo a Maria nel di dell'Annunciazione (Le. 1, 26). « Lo chiamerai Gesu )) ossia, Salvatore: ecco la prima causa, la salvezza del mon– do; « Egli sara grande; sara chiamato Figlio dell'Altissimo; e il Signore gli donera il trono di Davide suo padre )) : Ecco ]a seconda causa : la gloria di Cristo; « Lo Spirito Santo verra sopra di te, e la virtu dell 'Altissimo ti coprira della sua ombra; per cui il Santo che nascera da te sara appellato Figlio di Dio... poiche a Dio nulla e impossibile )) : ecco la terza causa : la manifestazione della po· tenza di Dio. Orbene, ciascuna di queste tre cause - argomenta logicamente il Santo - trascende evidentemente la sola Redenzione d:el genere umano. Anche nell'ipotesi che Adamo non avesse pec– cato, Cristo sarebbe stato nornlimeno nostro Salvatore, non gia li– herandoci dal male ma preservandoci dal malee conservandoci nel bene. Per questo l' Angelo disse ai pastori: << Vi e nato un Salva– tore )) e non gia: « il vostro Salvatore )). La gloria di Cristo inolt:re - seconda ragione dell'Incarnazione - esige che tutto l'universo (angeli, uomini, permissione della colpa ecc.) sia ordinato a Lui e alla sua gloria, poiche Cristo e amato dal Padre al disopra di tutte le cose dell'universo. In6.ne, nell'Incarnazione si ha la ma– nifestazione della potenza di Dio pel fatto che Cristo non e gia un mícrocosmo, e neppure un macrocosmo, ma e un cosmos trisme• locutus est.... ad Abraha1n... (Le. 1, 54-55). Sicut ipse Deus ait: Faciens misericordiam in millibus, his qui diligunt me et cu– stodiunt mandata mea (Ex. 20, 6), idest, henefaciens iustis in perpetuum. Hominem autem deificare, Deoque similem et aequalem facere, ac in– finitis gradibus super Angelos constituere, opus est omnipotentis virtu– tis et bonitatis. Ad hoc enim duo requiruntur: facultas et voluntas, sicut cum rex David dilectissimum filium suum Salomonem regia dignitate, honore et potestate, dato regno aequalem sibi constituit. Ad ostendendam ergo infinitam potentiam suam et honitatem ac benignitatem caritatem• que suam infinitam erga Electos suos, tale tantumque mysterium ope• ratus est, ut etiam communicaret creaturae infinitum thesaurum san– ctitatis suae, totamque solarem lucem suae puritatis; ne, ,sicut horno in tena et Angelus in coelo, peccare posset; sed esset omnino impeccabilis, ut ita dicam, sicut Deus, sol iustitiae, qui verum luminis deliquium pati nullo modo potest )) (l. c., p. 85 s.).
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