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216 III. Legittimita del culto mariano Nel luttuoso periodo della pseudo-riforma Protestante, cosi accanitamente contraria al culto mariano, S. Lorenzo da Brindisi ci appare come uno dei piu ardenti ed e:fficaci difensori della le– gittimita del medesimo, cosi frequentemente contestata dai ce nuo– vi maestri in Israele )), come egli li chiama. Per il Santo, come, del resto, per tutti, il culto verso la Ver– gine non e altro che l'adempimento della celebre profezia fatta dalla Vergine SS. nella sua visita a S. Elisabetta: ce Da orª in poi, tutte le generazioni mi diranno beata)) (Le. 1, 48). Con ·queste parole - osserva il Santo - la Vergine prediceva la sua futura glorificazione. e< La Vergine - egli dice - allude qui alle parole di Elisabetta: Beata: te che ha 1 i cre'chito (Le. 1, 45). Ora, dice, o Elisabetta, riconoscendomi Madre di Dio, tu sola mi prectichi bea– ta; ma da ora in poi, non appena il mondo avra riconosciuto, per mezzo della predicazione del Vangelo, un tale e tanto beneficio, tutte le generazioni mi predicheranno beata, cioe tutti i secoli. Riconosce qui la Vergine che la Chiesa di Cristo durera per tutti i secoli :fino alla fine del mondo. Conseguentemente, non dice: Mi d'iranno beata tutti gli uomini o tutte le nazioni e le gentL poi• che siccome non tutti crederanno in Cristo e conosceranno il mi– stero dell'Incarnazione divina, non tutti predicheranno beata la Vergine Madre di Dio. Dice invece: tutte l'e generazion,i, cioe, tutti i secoli, poiche in tutti i secoli vi sarebbero stati dei veri cristiani e la vera Chiesa sarebbe stata diffusa per tutto il mondo)) (1). (1) « Alludit hic Virgo .ad verba Elisabeth, quibus ait: Beata quae credidisti (Le. 1, 48). Nunc, inquit, Elisabeth, cum me Dei matrem agnoscas beatam tu sola praedicas; sed ex hoc tempore deinceps cum agnoverit mundus per Evangelii praedicationem tale tantumque benefi– cium, beatam me praedicabunt omnes generationes, idest, omnia sae– cula. Agnoscit enim et váticinatur hic Virgo Christi Ecclesiam fore per omnia saecula usque ad finem, quo mundus extremum diem claudet perpetuum. Hinc non ait: Beatam me dicent omnes homines, aut omnes

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