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146 fusione al corpo, rimase illesa dalle fi.amme della carnale concu– piscenza e del fomite del peccato )) (1). Ella « fu santi:6.cata - dice il Santo - secondo l'anima e se– corido il corpo, con la concupiscenza del tutto estinta )) (2). Nella Exp&l.natio i'lv Genesim, trattando del fomite come conseguenza del peccato originale, il Santo dimostra come la Vergine SS. ·soltanto, « non gia per natura ma per esimia e singo– lare grazia, ne fu del tutto immune, poiche fu sempre ver– gine purissima, vergine di mente, vergine di carne, vergine san– tissima di mente e di corpo. Essa, per conservare la castita, non sperimento quelle conseguenze fastidiose che sogliono provare tutte le altre vergini, poiche non mai sorpresa dalla benche mi• níma immaginazione oscena, ne da qualsiasi pensiero di violare in qualche modo la 'purezza verginale, ne provo mai :il henche minimo movimento di concupiscenza. La sua carne infatti era pu– rissima e santissima, formata dalla mano di Dio in modo piu puro ed eccellente della prima donna in quel candidissimo stato d'in– nocenza allorche nulla di tali cose si provava )) ( 3). In Maria SS. le passioni furono perfettamente soggette alla ragione, l'appetito inferiore perfettamente soggetto all'appetito su– periore ( 4). Furono quindi in Lei, come in Cristo, propas.sioni an– ziche passiorvi. (1) « Anima Virginis Deiparae in conceptione fuit sicut rubus Moy– sis in medio flammarum omnino intactus, incombustus, illaesus (C:E. Ex. 3, 2). Sic anima corpori infusa a flammis carnalis concupiscentiae et fo. mitis peccati nil laesa fuit. Tres potentiae ipsius animae, sicut tres pueri in fornace Bahylonis quos flamma ignis nil laesit omnino, quoniam An– gelus Domini descenderat in fornacem (Dn. 3, 19-50), sine quo laesi fuis– sent, sic etc. >> (p. 496). (2) ce Sancti:6.cata fuit secundum animam et secundum corpus, ex– tineta concupiscentia >> (p. 205). (3) Opera, vol. III, p. 296. (4) ce Fue:mnt autem hae animi passiones in Beata Virgine. non efferatae, ut in plerisque hominibus, in quibus adeo ferociunt, ut do– mari vix possint; hinc mitissimis ovibus comparantur, nam erant orones rationis iudicio, tanquam oves pastori, subiectae; mundae etiam semper, quia nulla spes turpis lucri, nullum gaudium mali, nullus timor turpis ac vilis, nullus dolor indignus, uti in ceteris mulieribus, in ea usquam consecutus fuit >> (p. 432).
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