BCCCAP00000000000000000000816

. S. LORENZO DA BRINDISI PREDICATORE 79 stoli, Tutti i Santi. I misteri ricordati sono: Invenzione della Santa Croce, la Trasfigurazione del Signore, l'Esaltazione della Croce. Vi sono poi i sermoni per i comuni: di un martire, dei dottori, dei' confessori non pon– tefici, delle vergini e martiri, e delle vergini. Nella seconda parte i Santi commemorati sono: S. ·Andrea Apostolo, S. Tommaso Apostolo, S. Ste– fano Protomartire, S. Giovanni Apostolo ed Evangelista, i Santi Inno– centi, la conversione di S. Paolo. Seguono due appendici; il primo è molto interessante per chi vuole studiare Lorenzo da Brindisi come predicatore, poichè riproduce i 9 sermoni o prediche che sono pervenute a noi in lin– gua volgare italiana. Esse s'intitolano: Necessità delle buone opere; Ec– cellenza della fede; Malizia del peccato; Beneficio della creazione; Cristo tempio della Divinità; Cristo prlnct'pe di Dio savio. potente e miseri<:or– dioso; Del SS. Sacramento dell'altare; Del Sacramento dell'Eucaristia come sacrificio; S. Mattia Apostolo .. Il secondo appendice contiene vari sermoni e frammenti di sermoni, anche questi interessanti per chi volesse fare un confronto con gli altri che trattano degli stessi soggetti. Si hanno in questo volume sermoni 47 nel Santorale propriamente detto; 9 in lin~ gua volgare; e 13 tra discorsi e frammenti contenuti nel secondo appen– dice, che fanno un totale di 69 sermoni. Così nei sei volumi recensiti si ha un totale, tra sermoni e frammenti, di 575 componimenti, ai quali, se si aggiungono gli 83 contenuti nel Ma– riate, si arriva al bel numero di 658 sermoni. Bisogna davvero domandarsi dove egli trovava il tempo per scrivere così abbondantemente. La risposta non è che una: dormiva poco, era assiduo al lavoro ed aveva una grande facilità di scrivere. Alle quali ra– gioni bisogna aggiungere il suo cocente desiderio di portare sopra il pul– pito cose sempre fresche; vale a dire, meditate profondamente prima di pr 1 edicare e gettate in carta prima di salire sopra il pulpito. E voglio dire, che il Brindisino non era di quei predicatori, i quali, quando si sono pre– par~# un buon corso di prediche, magari ben limate e ben tornite e man– date bene a mente, poi le ripetono ovunque ed in ogni tempo, senza durare più altra fatica. Gli scritti del nostro Santo me lo fanno vedere intento a preparare il suo materiale da doversi predicare, volta per volta. Fofse non sempre portava con sè i suoi manoscritti, e per ciò il bisogno di scrivere quando per una circostanza o un'altra doveva salìre sul pul~ pito; e perciò nessuna meraviglia se qua e là si incontrano delle ripeti– zioni ( 103). (103) Chi si prendesse l'incarico di confrontare tra se stessi i vari sermoni che il Brindisino ha stèso sopra ciascuna pericopa evangelica, di tali ripetizioni ne po-

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz