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68 P. GUSTAVO CANTINI i giorni, anche ai Cattolici, dato che molti capivano l'italiano, e lui pos– sedeva il tedesco in modo da potere, al bisogno, predicare. E viceversa,. nelle sµe prediche. al popolo d'Italia ebbe, non di rado, sino dall'inizio della sua predicazione, spunti polemici contro le dottrine luterane. Nel mio recente modesto lavoro dal titolo: I Francescani d'Italia di fronte alle dot~rine luterane e calviniste durante il Cinquecento (69), non ho parlato di lui, unicamente perchè, èssendomi imposto di non oltrepas– sare il Cinquecento, rion lio parlato di coloro che sono morti nel Seicento, come non ho parlato del Ven. Bartolomeo da Salutio ( t 1617). Oggi sento che .era bene parlare anche di Lorenzo da Brindisi, perchè la sua pi;èdicazione al popolo d'Italia ei la svolse quasi tutta durante il Cinque– cento, e neUe sue prediche o omelie, tanto in quelle in lingua latina come neìle 9 pervenuteci in lingua italiana, batte in breccia contro le dottrine luteran~, Anzi in quelle in lingua italiana, che io giudico delle prime da h;ii cornj:>.Qste, appare anche troppo irruente. Eccovene un brano. E' tolto dalla predica che parla Della necessità delle buone opere. Dopo aver di– mostrata la necessità delle opere sopra tutto col fatto che Dio pose Adamo nel paradiso terrestre perchè lo operasse, Lorenzo esclama: « Ah! donque, e che andate voi dicendo, maledetti eretici, alberi in– fruttuosi, nemici di ogni giustizia, figlioli del diavolo, bocche infernali, sinagoga di satana, sentina di ogni vizio, demoni in carne umana, anticri– sti, veri membri di satanasso, vasi di perdizione, zizzania del fuoco eter– no, che trasferite la grazia di Dio in lussuria et ogni vera virtù in vizio, che non bisogna operare, ma basta la fede? » (70). Sembra di sentire Gio-– vanni da Fano nel primo capitolo del suo Incendio di zizzanie luthera– ne (7r). Quanto è diverso nelle omelie latine, dove pur confuta le stesse errate dottrine! Vi segnalo quella della 13 domenica dopo Pentecoste, che si ha nel terzo Quaresimale, dove si trova un bellissimo procedimento oratorio, che~ il seguente. Nella Legge di Mosè vi sono 613 precetti; Isaia li ridusse a sei; David nei Salmi li ridusse a quattro; Michea li ridusse a tre; di nuovo Isaia nel capo 56 li riduce a due; Gesù Cristo li riduce ad uno: Fides tua te salvum fecit. Ma come deve essere tale fede? E qui, ec– co l'esame della fede, la quale a nulla vale senza l'adempimento dei co– mandamenti di Dio (72). (69) Bibliotheca Pontificii Athenaci Antoniani, n. 3, Romae, 1948. (70) Opàa Omnia, ·vol. IX, p. 505. (71) GIOVANNI Pru DA FANO, Incendio di zizanie lutherane,... impresso l'anno– del Signore 1532, in Bologna. (72) Opera Omnia, vol. VIII, pp. 168-169. Cf. pure vol. IV, pp. 288-290, dove è una pagina molto bella che bisognerebbe riportare per intero.

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