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66 P. GUSTAVO CANTINI zione è un ministero sublime e quasi sovrumano (64); ma è un mezzo ordinario per la vita della Chiesa (64a), e quanto sono santi i predicatori tanto si elevano nei costumi i popoli cristiani (65). Posto un concetto così alto della predicazione, nessuna meraviglia che Lorenzo voglia nel predicatore le molteplici qualità, alle quali abbiamo accennato più volte, ma che egli riassume nell'omelia della feria terza dopo la quarta domenica di quaresima nel Quaresimale terzo: « Ma– gnum praedicatoris munus. Isaias, priusquam mitteretur ad praedican– dum, purgatus et sanctificatus fuit seraphico ministerio; Ieremias divinis visionibus illustratus et divina eloquentia donatus: Ecce dedi verba mea in ore tuo (1, 9); Ezechiel nonnisi viso coelo aperto et gloria Dei libroque coelitus misso devorato, missus fuit ad praedicandum. Necessaria est prae– dicatori verbi Dei vita sancta, eloquentia divina, doctrina coelestis; neces– sarius Spiritus Sanctus datus Apostolis. In Christo autem haec omnia in summo perfectionis et excellentiae gradu reperiuntur » (65a). Ed è questo modello che Lorenzo propone al predicatore, anche per imparare il modo come diportarsi nel comunicare alle anime dei fedeli, buoni o peccatori, nemici di Cristo o non ancora illuminati, la luce di Cristo. Un tale modello lo indica in modo particoÌare in Gesù risorto che si unisce per via ai due discepoli che andavano ad Emmaus, come rac– conta Luca. « Gesù Cristo, egli scrive, per persuadere i discepoli della verità della sua resurrezione, prima si mostra loro con grande carità compagno ed amico, poi li rimprovera, in terzo luogo spiega loro le Scritture, ed in quarto luogo opera il miracolo in fractione panis ». Così, continua a dire, fece Natan profeta con David, cosl fecero gli Apostoli, i quali, ricevuto lo Spirito Santo, infiammati di ardentissimo zelo per la salute delle anime, si presentarono al mondo pagano come pellegrini, e si fecero tutto a tutti per guadagnare tutti a Cristo (66). (64) Cf. ibid., pp. 288-289, 320-321, 327. (64a) Opera Omnia, vol. V, p. I, p. 48. (65) Opera Omnia, vol. IV, p. roo, vol. VII, pp. 323-324. (65a) Opera Omnia, vol. VI, p. 48r. (66) Opera Omnia, voi. VII, pp. 323-324.

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