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60 P. GUSTAVO CANTINI Oh! se gli esegeti del Seicento avessero seguito tutti le orme di Lo– renzo ! non sarebbero caduti in quei sensi mistici, più di una volta strani, dei quali si lamenta giustamente il P. Paolo Segneri nella Pre– fazione al suo Quaresimale, perchè, pur troppo, dagli scritturistici, quei sensi strani passavano a far bella mostra di sè sopra il pergamo (36). Ma di ciò si occuperanno altri; qui preme di delineare sempre me– glio nei suoi particolari la persona del predicatore. Poichè la figura del predicatore ~i concretizza in un complesso armonico di qualità personali, le quali, se per altri possono essere trascurabili, non lo sono per chi ha il compito di parlare della persona del predicatore. 6. - Qualità personali. Il retore Enrico d'Isernia nella famosa lettera pubblica indirizzata a S. Bonaventura, dice che tre sono le. cose che formano il perfetto ora– tore: membrormn commensuratio, vox, et gestus, e soggiunge che tali tre qualità difficilmente si ritrovano unite in una sola persona; ma quando vi si ritrovino, l'elevano .al più alto grado di perfezione e ne fanno una specie di miracolo (37). L'occhio cristiano nel predicatore di Cristo ricerca altre qualità oltre le enumerate dal retore. d'Isernia; ma nemmeno le tra– scura, anzi le prende in esame. Le hanno prese e le prendono in esame gli stessi trattatisti di arte oratoria, medievali e moderni, e sono prese in esa– me dagli stessi Superiori che devono concedere l'autorizzazione a predicare. Così S. Bonaventura nel suo opuscolo: Determinationes quaestionum circa Regulam Fratrum Mi?iorum,. quandò viene a parlare delle condizioni che i Superiori ricercavano in colui, cui veniva confidato il ministero della predicazione, come terza condizione assegna la seguente: « Quod non sit valde notabiliter deformis in corpore, videlicet, nimis brevis, vel crassus, vel gibbosus, vel aliter turpiter deformatus, ne per hoc eius praedicatio despectui et risui habeatur » (38). Dopo di che rivolgiamo ancora una volta lo sguardo sopra il nostro Predicatore, non per rintracciare se in lui vi erano tali difetti, ma per am– mirare, anche qui, le varie qualità che Dio gli aveva dato per farlo suo (36) « S'incontrano oggi in piò di questi (libri di scritturistici) moltissime: in– terpretazioni di Scritture, curiose sì, ma sregolate o stravolte, che di là passano a trionfare poi su pergami, con applauso sènsibilissimo benchè ingiusto ». Così, se oggi sono gli scritturistici che parlano dei controsensi biblici dèi predicatori, allora -erano i predicatori che si lamentavano degli scritturistici. (37) Cf. S. BONAVENTURA, Opera Omnia, t. IX, pp. 3-4, Quaracchi, 19or. (38) Opera Omnia, t. VIII, pp. 360-36!, Quaracchi, 1898.
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