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P. GUSTAVO CANTINI po le eccezioni non erano molto rare. Dei suoi contemporanei, S. Roberto, Bellarmino, il Musso ed il Panigarola predicarono da Diaconi, ed il P. Fe– lice Peretti, poi Sisto V, scrive nel suo Diario di predicazione: « L'anno r540 predicai (nè avevo ancora cantato Messa) in Monte Pagano, terra d'Abruzzo» ( 2 9). Per altro i mentovati riuscirono tutti molto famosi tra i predicatori del tempo. E ciò rivela che le eccezioni non si facevano a caso.. Inutile dire che l'intima peJsuasione di essere stato chiamato da Dio al- 1' apostolato della parola in Lorenzo si andò radicando sempre più, sino a fargli esclamare negli ultimi anni della sua vita, quando gli si volevano impedire le sue escursioni missionarie: « Dio mi ha chiamato ad essere Francescano per la conversione dei peccatori e degli eretici» (30). Tale intima convinzione lo rese infaticato ed infaticabile, da fargli passare le intere giornate in una di queste tre attività: o sopra il pulpito, o nel con– fessionale, o a tavolino per allargare la cerchia delle sue cognizioni e pre– parare materiale sicuro ed abbondante, per dare il cìbo solido della parola di Dio a coloro che venivano ad udirlo. Peccato (s'intende, peccato dal mio punto di vista), peccato che tanto· l'Ordine suo, come la suprema Autorità della Chiesa abbiano dati a questo santo Religioso incarichi delicati e spesso molto gravosi, i quali lo di– strassero alquanto da questa sua passione principale; ma la sua predi– cazione fu, ciò non ostante, ammirabile, come vedremo anche meglio se– guitando. 4. - « Doct,-inae veritas >>. Dopo la santità e la vocazione all'apostolato, bisogna ricercare, come ci dice il Santo, la dottrina; « doctrinae veritas ». ' Sopra la verità della sua dottrina è superflua ogni indagine, perchè egli predicava .la dottrina di Cristo, e la dottrina di Cristo è dottrina di verità. Bisogna invece vedere sino a qual punto e sino a quale profondità egli possedesse tale dottrina di verità, e l'avesse fatta suo sangue per dare· ai fratelli il latte ed· il cibo di tale verità. E' pure cosa superflua dichiarare che la dottrina e scienza di Lo– renzo io la guardo dal mio punto di vista. Altri penserà a farci sapere se egli è e sino a qual punto può chiamarsi originale e formatore di sintesi dal punto di vista teologico ed esegetico; io devo guardare Lorenzo in. (29) Cf. G. CANTINI, O. F. M., I Francescani d'Italia di fronte alle dottrine lu-• terane e calviniste durante il d11quecento, p. n7, Roma, 1948. (30) Vie, p. 206.

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