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P. GUSTAVO CANTINI ri Cappuccini, in principio, amarono chiamarsi, corhe fa Giovan– ni da Fano (23), « Frati della vita eremitica»; ma le parole vita eremitica non hanno, come sopra le labbra di S. Pier Damiani, il si– gnificato di vita puramente contemplativa; ma quello di vita vissuta in piccoli conventi solitari per temprarvi l'anima nella preghiera e nella con. templazione, e ·poi uscirne banditori delìe verità cristiane; cosa che rin– vigorì in ogni tempo la predicazione sacra. Il nostro Lorenzo, uscito da uno di tali cenacoli, ripeterà poi con rinnovato accento una frase che ave– va tante volte detta il Serafico Padre (2 4): « La preghiera è l'anima della predicazione», e si servirà Lorenzo. di una similitudine, che solo ai suoi tempi si poteva usare. La preghiera sta alla predicazione come il globo di ferro (proiettile) alle macchine da guerra. Senza quel globo di ferro, la macchina da guerra, acceso il fuoco, esplode, ma fa solo .del rumore. Così è la predicazione senza la preghiera (25). , L'attrazione di S. Lorenzo alla nuova riforma Francescana avvenne quando egli aveva 15 anni (1574) età matura per le grandi de– cisioni, ed avvenne non a Brindisi, ma a Venezia, dove si era tra– sferito, per la morte del padre, presso uno z,io prete. Vi andò ve– stito dell'abito di probando dei Minori Conventuali; ma dietro il de– siderio dello zio, lo cambiò con quello di chierico del clero seco~ lare. Eppure, non ostante che egli avesse avuto per maestri i Padri Con– ventuali; non ostante che egli avesse vestito come probando il loro abito; non ostante le mire che aveva su lui lo zio, appena un anno dal suo ar– rivo a Venezia, egli chiese di far parte della nuova famiglia francescana! Quale potè essere la cagione di tanto allettamento ? Mancano documenti diretti che lo dicano in modo positivo. I fat– tori che determinarono tale decisione furono, senza alcun dubbio, diversi; ma non è arbitrario affermare che il principale fu la vita di santità e di apostolato che i Minori Cappvccini svolgevano in Venezia, la quale cor– rispondeva meglio al suo ideale; e volle esser di loro. Un altro fatto, che rivela come il suo animo fosse tutto proteso verso l'apostolato della parola, si ebbe a Verona quando egli vi era novizio .(25a). Lasciamolo raccontare ad un testimonio chiamato a deporre nel processo (23) Dedica del Dialogo de la salute, pubblicato dal P. Bernardino da Lape– dona, O. F. M. Cap., p. r, Isole del Liri, 1935. (24) Cf. THoMAs DE CELANO, Legenda II S. Frandsci, n. 164, in Analecta Frane., t. X, p. 225. (25) Opera Omnia, vol. IV, p. 362. (25 a) Cf. Sommario della vita, cit., p. 4.

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