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42 P. ILARINO DA MILANO sitore, le sètte protestanti avevano ottenuto sediziosamente nel luglio 1609 il libero culto, chiese e scuole. Venivano così a cadere le circostanze occasionali che pressavano la stampa dell'opera, riconfermando nel– l'autore il disegno di darle maggior ampiezza ed un più vasto in– teresse. Ma anche nella stesura attuale essa ha meritato l'ammirata at– tenzione degli studiosi (r2r), che l'allineano con la migliore letteratura controversistica del tempo. Non furono inoltre, neppur allora, pagine per– dute, perchè il loro contenuto sarà rifluito nella parola dell'indomito missionario, alimentandone l'apostolato tra gli eretici. I I. - AZIONE DIPLOMATICA PER LA LEGA CATTOLICA; MISSIONE ANTIPROTESTANTE IN BAVIERA, Uomo d'azione, non aveva agio di ,attardarsi in una sola im– presa; nell'anno 1609 si era fatta più intensa la sua lotta contro il pro– testantesimo nelle difficoltose negoziazioni diplomatiche. La sua ope– rante autorità era concordemente apprezzata negli ambienti ufficiali. Quando nel 1608 corse voce della sua elezione a ministro provinciale delle Puglie, si mosse l'alta diplomazia ecclesiastica di Praga; il card. Dietrichstein non esitò a rivolgersi allo stesso Papa Paolo V: « ... Certi– fico a V. B. che farebbe la Religione Cattolica incredibil perdita in que– ste parti con sua partenza, essendo egli et per esempio, per dottrina et per consiglio mirabile, et che indriza tutti i consiglieri di S. M. in queste materie con grand'utile della Religione» (r22). Per queste sue doti, il duca Massimiliano lo richiese al Pontefice nel 1609, come collaboratore diplomatico per la costituzione di una Lega dei principi cattolici della Germania da apporre all'Unione dei principi protestanti, la quale con l'aiuto dell'Olanda e con l'appoggio della Francia, antagonista degli Asburgo, metteva in grave pericolo le sorti religiose della Germania. S. Lorenzo, per temperamento e per zelo, propugnava una politica di energia contro le violazioni della pace di Augusta da parte dei prote– stanti e in risposta alle loro minac-ce intimidatorie di rivolta armata; l'im– peratore Rodolfo II, invece, per debolezza di carattere, e anche il Papa per prudenza preferivano di non irritare gli avversari turbolenti, per tema di scatenare una guerra. Come più influente animatore del pro– getto, egli nel luglio fu inviato, con le commendatizie del Pontefice e . (r2r) Cf. sopra note 28, rn2. (r22) Commentariolum autographum... cit., p. 23.
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