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LA PERSONALITÀ DI S. LORENZO DA BRINDISI berg; in più ha sottomano precedenti edizioni particolari delle Epi.stolae, <lelle Postillae, delle Kirchenpostillae, che usa per confronti di dettaglio. Affrontando avversari che si sono mimetizzati con la cultura umanisti– {'a, induce a. rinforzo classici greci e latini. Questa ricca biblioteca di documentazione non gli offre che i mattoni coi quali egli costruisce, su disegno proprio, le sue argomentazioni apologetiche sulla rivelazione, la Chiesa, la tradizione, la Sacra Scrittura; quelle dommatiche sul pec– cato originale, la giustificazione e la grazia, la fede e le opere, il culto di Maria SS. e dei santi, l'Eucaristia come sacrificio e come sacramento, il celibato, il purgatorio ecc.; quelle storico-polemiche sulla genesi ereti– cale di Lutero, della sua dottrina e simbolica, della chiesa evangelica. Con una sistemazione personale del comune materiale apologetico e dommatico, egli vuole persuadere il pubblico, a cui destina l'opera, che il luteranesimo è un sistema religioso falso, nel suo fondatore, segua– ci ed epigoni; nei suoi punti dottrinali più importanti, nelle sue conseguehze sociali. Numerose altre opere di scrittori cattolici riguarda– vano questioni più o meno particolari; le Controversiae del Bellarmino erano troppo vaste, d'esposizione prolissa e di carattere scolastico; l'Ana– thonzia Lutheri di G. Pistorio, che gli poteva suggerire lo spunto, era limitata ai temi più generali; il nuovo polemista, in continuo contatto con il protestantesimo sul campo della lotta quotidiana, fa convergere, con concentrata azione d'insieme e con una esposizione ferrata ma vi– vace, tutti i molteplici elementi a delineare un ritratto al naturale del~ l'intero fenomeno luterano. L'opera era destinata alle ·stampe, come continuazione della lotta contro il Leise~; il nunzio A. Gaetani e il card. Dietrichstein chiedevano al card. Segretario di Stato un guadagno di tempo con la dispensa dal– la revisione dell'Ordine e del S..Officio; la grazia fu concessa nel gen– naio 1608 ( 120). Urgeva il motivo apologetico di mostrare al pubblico che i cattolici erano pronti e superiori ai protestanti anche nell'agone letterario. Ma il valoroso autore, che aveva terminata la prima redazione alla fine dell'anno; si riservava di darle l'ultima mano, con cui avrebbe potuto conferirle la perfezione del capolavoro. Ma le circostanze esterne gli furono tiranne. . Nel contempo l'eco della polemica leiserìana s'era andata af– fievolendo, fino a spegnersi del tutto con la morte dell'avversario nel 1610; s. Lorenzo non voleva aver l'aria di far guerra alle ombre, non parendogli ciò leale. Di più, durante l'assenza di questo temibile oppo-- (120) Commentarlolum autographum... cit., p. 21-22.

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