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P. ILARINO DA MILANO portati in pulpito, esclamando: « Pigliate questi libri che sono la Bibbia in ebraico, caldaico e greco, alla quale bisogna stare secondo la sua dot– trina, nè altro credere o insegnare; vedrete che non la saprà pur leg– gere» (II6). La botta rimase senza risposta; « il buon predicante - co– menta con ironia s. Lorenzo - muto più di un pesce si partì da Pra– ga» (II7). Quando, però, si credette fuori tiro, si prese la rivincita, stampando le due prediche a Leipzig nello stesso ànno, con un corredo di ingiurie all'indirizzo soprattutto del p. Andrea Neupauer e di s. Lorenzo, al quale rimise cavallerescamente per corriere una copia con dedica manoscritta. Era il 17 settembre. Sfoglia il libro, si fa aiutare da un interprete per maggior sicurezza, lo valuta, e su due piedi ne incomincia la confuta– zione (n8), collo sbozzare la Hypotyposis Polycarpi Laiseri. Ma nel procédere del lavoro alla sua mente gigante parve meschino misurarsi con un pigmeo e col suo gracidante libello; secondo un nuovo piano amplifica la polemica in « lutheranismum potius quam in lutheranum hominem » con la Hypotyposis Martini Lutheri e con la Hypo– typosis ecclesiae et. doctrinae lutheranae. In poco più di un anno mette insieme i tre grossi tomi, ora editi, dicomplessive 1396 pagine di testo (u9). Un lavoro enorme, quando si rifletta che l'infaticabile autore lo con– dusse avanti nei ritagli di tempo, fra continue occupazioni e disturbi di salute. Anzichè ridursi ad un'opera di polemica brillante e facile, egli v'impegna tutta la sua scienza e vigoria dialettica, la sua diligenza ed esattezza di studioso, che in tali strettezze di tempo si dispiegano con più marcato risalto. Vi si numerano circa 8.000 citazioni scritturali; la tradizione gli presta 33 apologisti, Padri e scrittori ecclesiastici con cen– tinaia di opere; questa letteratura base s'accompagna con la valorizza– zione delle opere antiprotestantiche di 18 teologi del secolo XVI e della prima decade del secolo XVII. Combatte il protestantesimo con cogni– zione di causa, poichè rifà la sua genesi storica e dottrinale studiando la letteratura e la simbolica luterana in una quarantina di autori rifor- ' mati, non esclusi manoscritti e libelli. Con l'avversario principe, Lutero, si scontra in persona, citando le sue opere or in una or in altra .delle quattro edizioni generali, in latino e in tedesco, di Jena e di Wittem- (n6) Commentariolum autographum... cit., p. 20. (n7) lbid.; Sacra Rituum Congregatio... Summarium ... cit., p, 45, § 24, (n8) Opera Omnia, loc. cit., p. 6, p. 26: « ... statim illo ipso die calamum ar· ripui »; p. 356. (u9) Opera Omnia, t. II, pars I-III, Padova, r930-r933.
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