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32 P. ILARINO DA MILANO conventi 111 Svizzera, in Francia, nelle Fiandre, nella Spagna, in I<talia; « e se bene gl'altri Generali hanno la licenza del Papa di poter andare a visitare la Religione sopra di un muletto» (78), egli s'astrinse a cammi– nare sempre a piedi; « anco i fiumi mai volse passar a cavallo, onde una volta fummo quasi tutti annegati, e lui sempre allegro » (79). Compiva camminate talvolta di trenta o quaranta miglia (80), e se per la fama di santità, che lo precedeva, veniva accolito dalle folle in entusiasmo e dalla deferenza delle autorità ecclesiastiche e civili, come a Bruxelles, dove gli cosparsero la strada di fiori e di erbe aromatiche, gli capitava anche di ridursi coi compagni ad essere « estenuati dalla fame e curvi per la violenza che facevano al corpo, con cena poi ordinaria di poco pane, e manco vino, una fritatella con insalata a peso e tavolta un poco di cascio» (8 1 ). Con questi itinerari da campionato ascetico, manteneva il regime rigido dei digiuni, del breve riposo sul saccone di paglia, delle discipline, della par,tecipazione al coro di giorno e di notte. Se venisse ritrovato il testo di quelle sue quattro Lettere Circolari, di cui s'è fatto cenno sopra (82), avremmo la ventura di conoscere, almeno in parte, il contenuto dei discorsi che in questa occasione rivolgeva, talvolta per due ore, ai religiosi, mostrando « nel sermoneggiare tanto zelo, chei pareva, che gl'uscisse il cuore dal petto » (83). · Se per umiltà e per non perdere nelle cariche il merito dell'obbe– dienza si riduceva volontariamente a farsi regolare il tempo .della pre– ghiera, dello studio e d'altre occupazioni dal guardiano locale, o dal fra– tello compagno, e, se ammalato, dall'infermiere (84), portava. tuttavia nelle superiorità la decisione e la sicurezza del comando. C'è nel suo tem– peramento la tenerezza francescana dell'anima contemplativa e la forza imperiosa dell'autori-tà in azione. Se « conversava volentieri con i poveri fratini » (85), si mostrava « formidabile nei suoi ragionamenti agl'indisci– plinati » (86). Aveva per norma di giustizia e di fortezza di misurare la superiorità con coloro che la potevano intimidire o imbecherare; per questo « riprendeva aspramente i superiori maggiori quando in alcuno dissimu- (78) Sacra Rituum Congregatio... Summarium ... cit., p. 259, § 2r. (79) lbid., p. 259, § 17.- (80) lbid., p. 260, § 5. (8r) Sommario della vita... cit., p. IO•II (82) Cf. più addietro, p.. II. (83) Sacra Rituum Congregatio... Summarium ... cit., p. 259, § rq. (84) lbid., p. 285, § 1; p. 278-288. (85) lbid., p. 294, § 7. (86) Sommatio della vita.., cit., p. IO,
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