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26 P. ILARINO DA MILANO mentari dei principali rabbini; si muove con agio nella biblioteca patri– stica e nelle opere degli scolastici, soprattutto in quelle esegetiche dello spagnolo Tostato e di Nicola Lirano, che, con qualche altro autore, gli dànno in alcune ques,tioni un atteggiamento scotista (67); non manca. inoltre una buona messe di autori classici, filosofi e letterati. L'uso scolastico dell'opera concorre a spiegare lo svolgimento ch'egli: dà alle questioni teologiche, filosofiche e morali, oltrechè bibliche; vi tratta della creazione, contro l'eternità aristotelica della materia, della giustizia originale, del libero arbitrio, dell'immortalità dell'anima, dell'anima intellet– tiva forma sostanziale del corpo, dell'onnipresenza e immutabilità di Dio~ degli angeli, del matrimonio ecc. Non si comporta soltanto da compila– tore erudiito che distingue ed espone le varie sentenze, ma si muove da maestro che ripensa, discute e avanza soluzioni personali (68), poichè egli ha consapevolezza del suo compito di teologo e di filosofo. Secondo i princìpi della scuola francescana, che fa dipendere la filosofia dalla teo– logia, questo appassionato cultore della S. Scrittura afferma di aver sco– perto in essa, e particolarmente nel libro delle origini di tutte le cose create, un archivio di pregio e ben fornito anche· di tutte le cognizioni della filosofia naturale. Pur potendo vantare una conoscenza bibliogra– fica non comune di tanti maestri e sc6ttori, la sua anima francescana si compiace di far derivare dall'alto, e cioè dallo studio diretto della parola di Dio e dalla sua illuminazione, la propria scienza d'amore e d'azio– ne (69). Per i pregi rilevanti di quest'opera esegetica e per la singolare scien– za scritturale del suo autore, essa non stenta, a giudizio dei moderni biblisti, a farsi un posto di rappresentanza e a prendere fama tra la mi- (67) BENEDICTUS A s. PAULO, op. cit., p. 148-154. (68) J. SÉBASTIEN, O. F. M. Cap., Saint Laurent de Brindes fut-il thomiste ?,. in p;tudes Franciscaines, 1936, t. XLVIII, p. 531-540. (69) Opera Omnia, voi. III cit., p. ·3: << Deus... mihi omnium 1'.heologorum p.hilosophorumque minimo, haec revelare ex voluntatis suae beneplacito dign~tus· est, quia ipse "scientiarnm Dominus est". Cum enim Sacrae Scripturae studio operam navarem, divinae veritatìs lux, "quae omnem hominem venient.em in hunc mundum illuminat ", mentis meae oculis magno splendore illuxit, ut in hoc Sac1'Cle· Scripturae agra, una cum supercoelestis sapientiae,, sacrae, 'inquam, theologlae the– sauro, sacrae item philosophiae naturalis pretiosz\ssimum ditissimumque adinvenir&m: archivium; quod quidem mihi eo carius pretiosìusque fuit, quod nulla alia t'atione· censeam certi quippiam de naturalibus haberi passe». Cf. SrLVESTRO DA VALSANZrnro, O. F. M. Cap., La posizione dottrinale di" S. Lorenzo da Brindisi in filosofia, in L'Italia Francescana, 1949, t. XXIV, p. 82-87;; 206-218, 233-251.
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