BCCCAP00000000000000000000816

LA PERSONALITÀ DI S. LORENZO DA BRINDISI damentale nella sua scienza. La sua attività, però, di scrittore non ri– .sponde soltanto ad una necessità di preparazione alla cattedra e .al pulpito; essa, pur mantenendosene in rapporto, costituisce un'im– presa a sè stante, un arsenale magnificamente attrezzato per mol– teplici compiti in difesa della fede e ad illustrazione del domma. Le 565 pagine dì testo sono occupate dal commento dei soli II primi capitoli del ,Genesì sui 50 dell'intero libro. Tale sospensione richiama per analogia l' « Opus imperfectum in Genesim » di s. Agostino. Nel proemio egli ,considera anche la possibilità che questo suo scritto venga divulgato in .seguito con la stampa (63); questo felice evento si è compiuto a distanza di .secoli con un'opera rimasta in tronco sul primitivo progetto. Egli aveva già raccolto delle «selve», che potrebbero corrispondere alle moderne schede, per l'esposizione dell'Esodo e del Levitico (64). La preparazione di questo materiale denota la sua intenzione di procedere, con eguale ampiezza ,di commento, nell'esegesi almeno dell'intero Pentateuco. Secondo le istruzioni pontificie questa parte legislativa della Bibbia era il te– sto principale di discussione con gli ebrei. Anche in queste proporzioni ,d troviamo di fronte a un piano ardito, che dà la misura della capacità del suo autore. Di più, nell'elenco delle opere sottomesse all'esame della S. Congregazione dei Riti figura anche una sua Expositio in Ezechielem prophetam (65), e alcune frasi lasciano intendere ch'egli si prospettasse un lavoro ancor più vasto comprendente le lettere di s. Paolo (66). Non pensava in questo tempo che l'avvenire l'avrebbe impegnato .e assorbito in altre imprese. Comunque, anche solo in questo volume, che ha valore di ,esemplare, si riscontrano quella ricchezza di informazioni .e di eru- · dizione e quella capacità di esegesi e di speculazione che le deposizioni pro- . -cessuali concordemente esaltano. Nello stabilire il vero senso letterale egli fa un metodico ricorso diretto dal testo latino della Volgata a quello greco .dei Settanta e alla hebraica veritas, cioè all'originale ebraico e ai due ·Targumtm (= Paraphrases) in dialetto aramaico (= caldaico), quello Gerosolomitano o Pale.stinese e l'altro Babilonese di Onkelos. Scende sul ;campo della letteratura ebraica, con riferimenti a una ventina di com- (63) lbid., p. 5: « ita ego semper vera passim a falsis discernere ne, quo errore ..deceptus, a semita veritatis -aberrans, alias quoque, si quos acc-iderit mea haec scripta ..a parietibus domesticis edita in lucem, utlegant, similiter deceptos faciam aberrare». (64) Sommario... cit., p. 8; HIERONYMui, A PELLETTE, op. cit., p. 143~144, (65) Cf. sopra, p. 11. (66) Opera Omnia, vol. III cit., p. IX.

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz