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24 P. ILARINO DA MILANO culturali, ch'egli maneggiò da gran maestro a profitto dei cattolici ed a confutazione dei suoi avversari, gli ebrei ed i protestanti. Nel 1584 Gregoriò XIII con la bolla Sancta Mater Ecclesia (58) pre– scrisse ai vescovi che in ogni luogo dove fosse una sinagoga si tenesse agli ebrei una predièa settimanale, in cui venissero esposte le SS. Scritture del V.T., specialmente quelle che essi usano commentare il sabato, nel– l'intento di convincerli della messianicità di Gesù Cristo, della sua di– vinità, e di conseguenza della necessità della religione cristiana. Tali pre– dicatori dovevano parimenti polemizzare intorno agli errori degli ebrei « et de falsa per eorum· rabbinos tradita Sacrarum Scripturarum inter– pretatione »; si suppone quindi che fossero versati anche nella letteratura rabbinica. Ad essi concedeva quelle grazie e privilegi dì cui godevano i professori di dommatica nelle università. In definitiva si trattava più di lezione e di discussione. storico-esegetica che di predica morale. Tale dotazione di scienza specifica nel giovanissimo predicatore doveva essere già rilevante e universalmente nota, se lo stesso Pontefice Gregorio XIII, morto nel 1585, lo incaricò di questo insegnamento agli ebreì di Roma (59); egli svolse questo magistero in detta città anche sotto Clemente VIII (1592-1605) per tre anni continui, sospendendolo a malincuore in seguito alla sua elezione a Ministro Generale (60), e parimenti in molte altre città d'Italia, come Venezia, Padova, Verona, Bassano, Mantova, Ferrara, Savona, Casale Monferrato ecc., dove lo portava il suo ministero, e nella stessa Nunziatura di Praga, mentre trovavasi alle prese con i protestan– ti (6I). Inoltre dal 1587 al 1590 egli insegna nello studio teologico di Ve– nezia; in armonia con la sua particolare formazione dottrinale deve aver dato alle sue lezioni uno svolgimento esegetico-dommatico. E' assai probabile che con questa attività s'accompagnasse la stesura della Explanatio in Genesim (6 2 ), così che essa, insieme con altri scritti di carattere oratorio, si debba considerare come una composizione di que– sto primo periodo e come il frutto del suo magistero professorale, della controversia antiebraica, dell'appassionato studio della S. Scrittura, fon- (58) Bullarium Romanum, t. VIII, p. 487-489, Torino, 1863; d. E. NATALI, Il ghetto di Roma, t. I, p. 221-231, Roma, 1887; H. VoGELSTEIN .. P. RrnGHER, Geschichte der Juden in Rom, t. II, p. 173 segg., Berlin, 1895. (59) Sacra Rituum Congregatio... Summarium... cit., p. 53, § 54. (60) lbid., p. 37, § 37; p. 59, § 77• (6I) lbid., Responsio facti et iuris ad animadversiones, p. 9-u. (62) Opera Omnia, vol. III, p. X-XI, Padova, 1935.
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