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LA PERSONALITÀ DI S. LORENZO DA BRINDISI 23 Concilio, aveva spinto il capitolo generale del maggio dello stesso anno a rinnovare gli studi teologici delle provincie; le prescrizioni conciliari davano un indirizzo scritturale all'insegnamento della teologia, pur la-– sciando libera scelta tra il metodo esegetico e quello spèculativo-scola– stico (53). Queste premure della Chiesa per l'incremento della cultura bi– blica erano stimolate da esigenze particolari del tempo. Già gli umani– sti italiani del secolo preceden:te, soprattutto Lorenzo Valla e Giannoz– zo Manetti, avevano diffuso il gusto della lettura del Libro Sacro nei testi originali greci ed ebraici e avevano dato rilievo alla necessità e ai vantaggi della applicazione della critica filologica alla Bibbia (54). Ma questo· movimento umanistico di ritorno alle primitive sorgenti testuali della parola divina fu fatto deviare da quello spirito di indipen– denza dalla esegesi tradizionale che portava, per esempio Erasmo di Rotterdam, Lefèvre. d'Étaples e gli umanisti tedeschi, a cercare nella Sacra Scrittura gli elementi della propria cultura spirituale e condotta morale sotto la guida diretta di Dio è l'auto-ispirazione dello Spirito Santo. Lutero e i protestanti scatenano il loro attacco feroce contro la scolastica e il pensiero dommatico tradizìonale sotto la copertura della critica. filologica ritornata in onore, mettendo però questa nuova scienza del testo esatto a servizio del libero esame e sbandierandola come so– nante pretesto della opposizione al magistero vivo della Chiesa e all'in– segnamento dei teologi (55). L'autorità ecclesiastica difese contro queste faziosità deleterie un metodo scientifico, di cui riconosceva l'utilità e che era seguito con lealtà dai suoi studiosi più avveduti. Ancor prima che Paolo V nel r6ro prescrivesse a tutti i religiosi lo studio delle lingue ebraica, greca e latina per una più esatta conoscenza della Sacra Scrittu– ra (56), s. Lorenzo, come abbiamo già accennato, per intuito ed inizia– tiva personale, e in accordo con gli indirizzi scolastici dell'Ordine (57), s'era munito di questi strumenti di lavoro scientifico e di queste armi (53) lLARINo FELDÈR DA LucERNA, Zoe. cit,, p. 246-26!; A. VACCARI, S. J., Esegesi ed esegeti al Concilio di Trento, in Biblica, 1946, t. XXVII, p. 320-337. (54) S. GAROFALo, Gli umanisti italiani nel secolo XV e la Bibbia, in Biblica, 1946, t. XXVII, p. 338-375. . (55) L. .CRISTIANI, Les causes de la Réforme, in Revue d'histoire de l'Église de France, 1935, t. XXI, p. 348-354; lnEM, art. Réforme, causes, in Dict. de Théo– logie Cathol., t. XIII, col. 2030-2033. (56) Breve Apostolicae servitutis, 31 luglio 16ro, in Bullarium Ord. Min. Ca– puccinorum, t. VI, p. 360. (57) CuTBERTo DA BRIGHTON, O. F. M. Cap., I Cappuccini. Un contributo alla storia della Controriforma, p. 460-461, Faenza, 1930.
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