BCCCAP00000000000000000000816

20 P. ILARINO DA MILANO della sacra e scolastica teologia e di esse divine lèttere » (4 1 ). Non credo che la provincia veneta avesse tale organizzazione scolastica da pro– durre abitualmente simili campioni del pensiero, quando neppure le– attrezzatissime università moderne li sfornano in serie. C'è in s. Lorenzo, una così pronta capacità di assimilazione e di rendimento scientifico da indurre in lui stesso, oltrechè in tutti i suoi contemporanei, la persuasione– d'una particolare gratificazione dall'alto. Egli lasciò intendere d'aver ri-– cevuto la sua scienza, particolarmente quella della lingua ebraica, durante– un lieve sopore ai piedi dell'immagine di Maria SS., a cui aveva chiesto· ta1e grazia (42). Uomo di fede e d'azione, di volontà e di misticismo, non sa più distinguere tra capacità di natura e invadenza di grazia sopran– naturale. I testi nel ricordare ammirati e nell'amplificare questa gratuiita infusione di scienza filologica, notano tuttavia come egli insistesse di giorno e di notte nello studio tanto della Sacra Scrittura, sia in latino sia: in ebraico, che egli portava sempre con sè, come della patristica e delle lingue (43). Fu, in realtà, un convinto assertore della necessità dello stu– dio e uno studioso indefesso. Egli sferza senza tema di ritorsione la leg– gerezza e l'impreparazione scolastica con cui Lutero pretese di affrontare gravi problemi di teologia; per farsi una cultura superiore non basta l'innata curiosità di sapere, non basta un ingegno anche grande, perchè a stento l'acquistano quelli che non perdonano a fatiche e che nella corsa verso il traguardo degli studi hanno maggior bisogno di freno che di sproni. « Ad comparandum·autem doctrinam longe praestantem prae– ter ingenium, diuturno opus est tempore, magno studio improboque (4r) lLARINo FELDER DA LucERNA, O. F. M. Cap., Gli studi nell'ordine dei Cap– puccini nel p1imo secolo di sua esistenza, in L'Italia Frane., 1930, t. V, p. 254-261; GuNcRisosToMo D4. CrTTADELLA, O. F. M. Cap., Biblioteca dei Frati Minori Cap– puccini della Provincia dì Venezia, p. X-XI, Padova, 1944. Non trova conferma la notizia, registrata da un annalista marchigiano del secolo XIX, il p. Solutore da Ascoli, secondo la quale s. Lorenzo avrebbe fatto parte di quel gruppo di quaranta chierici che nel 1579 il Ministro Generalè Girolamo da Montefìore raccolse da va– rie provincie nello studio generalizio costituito nel primo convento di Fermo (a S. Savino); cf. BERNARDINO DA LAPEDONA, O. F. M. Cap., S, L.orenzo da Brindisi e i Cappuccini marchigiani, in L'Italia Francescana, 1949, t. XXIV, p. :267 2 268. (42) Sacra Rituum Congn:gatio... Summarium... cit., p. 56, § 67; p. 36~ § 35; p. 54, § 58. (43) Ibid., p. 45-fo passim; MARCELLINUS DE PisE A MAcoN, loc. cit., p. 304~ n. 68: « ... quod cum linguam latinam, germanicam atque hispanicam usu didicis– set, aliarum trium peritiam, videlicet, graecae, hebraicae atque chaldaicae sine ma– gistro medio a Spir:tu Sancto edoctus fuit ».

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz