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FR. ADEODATO G. CARD. PIAZZA confratelli e più tardi dalla predicazione agli Ebrei, commessagli da Gre– gorio XIII e da Clemente VIII. Nelle dissertazioni e nei commentari che la compongono, condotti con severo metodo esegetico-biblico, si sente del Brindìsino la profonda venerazione per il testo sacro contenente il pensie– ro di Dio rivelato agli uomini, l'impegno di stabilire chiaramente quella ch'egli chiama la Hebraica Veritas, soprattutto il desiderio di fornire al suo singolare uditorio un mezzo efficace di salute e di conversione alla autentica verità del cristianesimo. Queste lezioni scritturali, integrate dalla trattazione delle più fondamentali questioni filosofiche e dogmatiche, for– mano un codice del più alto interesse, anche nell'odierno sviluppo degli studi biblici. La Hypotyposis, occasionata dalla celebre disputa di Praga con il <lotto e infido luterano Policarpo Leiser, è storicamente una battaglia vin– ta contro il luteranesimo e i suoi profeti, di cui rende la fisonomia con ~crupolosa verità storica, ed è poi sempre un arsenale di armi ben tempra– te per la lotta contro l'eresia più insidiosa e fatale dei tempi moderni. L'amore alla verità e l'orrore delle aberrazioni ereticali, il vigore di offesa e difesa nella appassionante controversia, e tuttavia il rispetto dell'avver– sario abilmente condotto all'autocritica delle sue affermazioni, rivelano lo spirito apostolico di Lorenzo e il fervido attaccamento alla Chiesa, alle tradizioni, alla Sacra Scrittura, di cui esalta il valore dogmatico con in– superabile ricchezza e sicurezza di dottrina e con metodo stringente. « Non è il lettore che affascina o sottilizza dalla cattedra - fu giustamente ri– levato - ma un lottatore che sta in lizza e si appassiona alla lotta. Non è il teologo di lusso, e forse partigiano di questa o quella scuola, ma un controversista che nella scelta delle sue argomentazioni si volge senz'altro a quelle che gli sembrano le migliori per dare all'avversario una risposta inconfutabile e decisiva» ( 1 7). Precisamente e semplicemente, aggiungia– mo noi, egli è una tempra di grande apostolo. L'opera, in cui forse l'animo di Lorenzo si espande con maggiore tenerezza e squisitezza di sentimento e di pensiero, è il Maritùe, che rac– coglie quanto egli scrisse e dissertò intorno alla Vergine. La esaltazione dei misteri e privilegi mariani sul filo luminoso di testi scritturali; i com– menti larghi e ispirati dell'Ave, Maria, del Magnificat, della Salve Regina; i sermoni delle feste liturgiche della Vergine, meglio che un completo e preciso trattato di mariologia, sembrano formare un canto diffuso di lodi (r7) Cf. D. MoNDRONE, S. J., in Civiltà Cattolica, 1934, vol. I, p. 273 s.

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