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FR. ADEODATO G. CARD. PIAZZA mento dell'Eucaristia; da qui la continua meditazione delle piaghe e della morte di Nostro Signore Gesù Cristo; da qui l'ardentissimo deside– rio di salvare le anime; da qui il tenerissimo amore verso la Madre di Dio, da cui egli asseriva di aver ricevuto quanto gli era stato donato da Cristo; da qui, infine, il sincerissimo amore alla verità cattolica, la rea– zione fortissima alle eresie e a tutti gli errori, la tenerissima devozione a questa sublime Cattedra di Pietro» (4). Ecco il profilo morale dell'apostolo nei suoi elementi e principii co– stitutivi e in quelle note caratteristiche di ogni vero apostolo quali sono la pietà eucaristica e la pietà mariana, che in Lorenzo da Brindisi rifulsero in modo particolare. Si può ben dire che la misura della sua santità fu an– che la misura del suo apostolato, il cui campo di azione fu quanto mai vasto e fecondo. III. - IL CAMPO DELL'APOSTOLATO. L'Ordine, la Chiesa, la società civile del suo tempo offrirono a Lo– renzo gli invitì e le forme della sua attività apostolica. Era il tempo post-tri– dentino, in cui tutte le forze cattoliche si trovavano impegnate nella lotta contro la pseudoriforma, e in cui fermentavano nella società i germi del– la rinascita: tempo duro ma insieme eroico, che mise in luce i fonda– menti granitici della fede cattolica e la profonda insopprimibile vitalità del Corpo mistico di Cristo. Il Concilio di Trento aveva erette le trincee e temprate le armi per la lotta; erano necessari gli atleti della fede che, saliti sugli spalti della Chiesa, impugnassero quelle armi a difesa della verità e a sterminio dell'errore. Lorenzo da Brindisi fu tra i primi e più fortunato, non soldato ma capitano, precisamente « una delle nuove forze suscitate da Dio in opposizione alla pseudoriforma protestantica » (5). Coh tale spirito e per tale scopo precipuo era sorto di recente, sul vi– goroso tronco francescano, l'Ordine dei Cappuccini che, superate le prime crisi di amare defezioni, entrava al tempo di Lorenzo nella sua primavera eroica. Lo storico dei Papi rileva l'attività missionaria e i grandiosi suc– cessi ottenuti dai Cappuccini come predicatori popolari. « La storia ec– clesiastica di questo paese (la Spagna) - scrive il Pastor - e non meno quella della Francia, della Svizzera e dell'impero Romano-Germanico (4) Cf. ibld., pp. 61-62. (5) Cf. G. HERGENROTHER, Storia universale della Chiesa. Vers. ital. di E. RosA, S. J., t. VI, p. 334; t. VII, p. 770, Firenze, 1907, 1910.

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