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228 MONS. SALVATORE GAROFALO La ricerca del senso létterale della S. Scrittura con tutti i mezzi adatti,. e partìcolarmente con la profonda conoscenza delle lingue bibliche, e la determinazione del suo valore teologico col sussidio della tradizione pa– tristica e della dottrina scolastica è la caratteristica comune della miglio. re esegesi del tempo di S. Lorenzo. « Certamente la parte filologica, critica, storica e archeologica di que– sti commentari oggi, dopo tante ricerche e tanti progressi, in molti punti· è àntiquata e superata; ma la discussione dottrinale, teologica, ancor oggi ha il suo pieno valore e l'esegesi moderna indubbiamente potrebbe gua-– dagnare moltissimo approfittando dei tesori accumulati in quei grossi vo-– lumi degli esegeti del sec. XVI e XVII » (79). Il Santo Cappuccino è l'uomo dei suoi tempi nel senso migliore e più nobile di questo apprezzamento, e se la Provvidenza non avesse al-:– trove indirizzate le sue forze, la sua traccia sarebbe stata, nel campo del– l'esegesi, incomparabilmente più vasta e profonda. In questa sintetica illustrazione di uno degli aspetti più interessanti della personalità dd Brindisino mi sono limitato come era di rigore alla. sua opera più espressamente esegetica. Nell'opera polemica: Lutheranismi Hypotyposis egli tratta gli argo– menti biblici in funzione apologetica e insiste su problemi di carattere ge– nerale. Non mancano, però, egregi esempi di esegesi come la lunga dis– sertazione sul testo di Matteo 16, 16 relativo al primato di Pietro (80). Negli scritti omiletici, l'impegno esegetico è ancora meno esplicito: essi sono però, se ce ne fosse ancora bisogno, la dimostrazione lampante del posto che la Sacra Scrittura aveva nell'anima di Lorenzo. Le prediche formicolano di citazioni bibliche espresse o implicite: egli parla ex abun– dantia cordis, e di un cuore nutrito fino alla sazietà - di quella sazietà misteriosa che lungi dal dare la nausea, accresce la fame - dei testi sa– cri (Sr). (79) lbid., p. 133. (80) Cf. S. LAURENTIUs A BRuNousm, Opera Omnia, vol. II, p. 2, pp. 165-· 187. Cf. P. ANDREAS AB ALPE, loc. cit., p. 186 s. (81) Cf. P. ANDREAS AB ALPE, loc. cit., pp. 187-189. Nella prefazione al Qua* dragesimale primum gli Editori così della eloquenza del Santo: « Maxima cum pro– prietatè et reverentia sacram Scripturam semper affert. Divina Scriptura velu.ti ani-, ma et vita est eius eloquèntiae. Ex ea enim phrases, ipsos dicendi modos excerpit, quibus eloquium suum vestit, sed tali habilitate, ut non aliunde, sed ex ipso ora-• tionis ordine et idearum successione naturaliter videantur erumpere » (Opera Omnia,. vol. IV, p. XIV). E più oltre a proposito dell'uso della S. Scrittura nel Quadrage-– simale: « Frequentissimae autem Sacrorum Librorum allegationes explicationem et
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