BCCCAP00000000000000000000816
S. LORENZO DA BRINDISI ESEGETA 225 zo conserva assai spesso la giusta misura di un commento pieno alla pa– rola di Dio, che la riveli fondamento della fede e nutrimento per la ra– gione e per il cuore. Un classico esempio della libertà e del buon senso esegetico di S. Lo– renzo è la interpretazione dei testi relativi alla misteriosa morte del pa– triarca Enoch. Dopo aver esposto la .opinione dei rabbini i quali riconoscono un particolare intervento di Dio nella fine del Patriarca, cita la interpreta– zione com1.Jne degli esegeti cattolici, i quali affermavano l'assunzione di Enoch nel paradiso terrestre, dove ancora vivrebbe, e aggiunge: « Mihi vero in quam sententiam eundum sit non satis utcumque constat; nostra– tum autem sententiam longe abest ut improbem, quin verear potius; di– cam tamen quid sentiam, sapientiorum iudicio cuncta relinquens » (51). La sua esegesi ha qui un piglio tutto moderno: « Ipsum (Enoch) adhuc vivere non usque adeo certum, fìrmum et constans est, ut non li– ceat secus cuipiam sentire, non enim statim sequitur ut vivens corpore translatus sit, cum dicitur Et non est, quia tulit, eum Deus.. Phrasis enim S. Scriptur.ae ea in locis plerisque est, ut per eum loquendi modum prae– matura mors intelligatur, qua Deus ad se sanctos suos recipit » (5 2 ). Poi conforta la sua opinione coh altri testi biblici, e spiega come la esegesi comune sia influenzata dalla tradizione dei Settanta non senza dare una eccellente interpretazione del noto testo della lettera agli Ebrei relativo ad Enoch. Infine conclude: « Haec nobis hac de re dicenda videbantur, uni– cuique tamen sua placita relinquimus et haec quoque sapientiorum iudi– cio iudicanda ». Come si vede, il giovane professore non assume atteggiamenti da gladiatore. Il rispetto che egli dimostra anche ai suoi avversari, - tanto che faceva impressione la sua benevolenza e generosità per Ebrei e Pro– testanti -, e la devozione con la quale raccoglie le parole degli autori ecclesiastici attirano tutta la nostra simpatia e depongono a favore di quel- 1' equilibrio intellettuale che è una dote precipua dell'esegeta e che è per lo meno precoce in uno studioso, come Lorenzo, appena trentenne. Del resto, l'appassionata dichiarazione che conclude il proemio dice tutto di lui. Dopo aver protestato di voler essere fedelissimo alla dottrina cattolica, .confessa: « Homo sum, errare potero; numquam tamen cuiusli– bet erroris pertinax defensor, nec assertor; veritatis enim ingenuae inge- (51) lbid., p. 444. (52) lbid., p. 445.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz