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S. LORENZO DA BRINDISI ESEGETA 22! .di citare le Sacre Scritture nella versione tedesèa di Lutero con la scusa che la Volgata latina era infedele al testo originale, S. Lorenzo a un éerto punto gettò dal pulpito una copia della Bibbia in ebraico, caldaico e greco, sfidando l'eretico a leggerla (28). 4· - METODO - PRINCIPI ERMENEUTICI•. Oltre al perfètto uso dello strumento .filologico, l'Explanatio rivela nel giovane professore una eccellente impostazione metodica. Il commen– to propriamente detto è preceduto da una breve introduzione in cui son tessute con calore e convinzione le doti della S. Scrittura. Seguono quattro dissertazioni sui princìpi ermeneutici ( 2 9): le prime trattano de schematibus et tropis S. Scripturae; de schematibus i. e. figuri1s locutionis,, de schematibus sententiarum, nelle quali è messa a frutto una vastissima, torrenziale conoscenza della retorica come allora era studiata e insegnata; la quarta dissertazione ha per argomento de multiplici Sa– crarum Scripturarum sensu, e in essa la dottrina agostiniana e tomistica sul senso letterale e sul senso tipico (egli dice: spirituale), che sono, èome afferma Lorenzo, il primo fondamento per la intelligenza della S. Scrit– tura, è esposta con vigore e lucidità, sia pure con qualche incertezza che il progresso della ermeneutica ha dissipato. Nonostante alcune espressioni, il Brindisino ritiene l'unità del senso letterale, concependo la molteplicità come una ripartizione dell'unico sen– so letterale secondo i diversi oggetti. .Degni di particolare menzione ed elogio sono i suoi princlpi sulla interpretazione delle parabole e delle allegorie bìbliche, che, specialmente per quel che riguarda la parabola, trova consenzienti gli esegeti moder– nissimi: « Nec tamen requiritur, ut adamussim et per omnia rei illi propter quam assumpta est assimiletur... Non oportet ergo in parabolis partes singulas curiosius inquirere ac nimia in verbis singulis cura angi, sed cognito quid per parabolam exprimi intendatur, partes quae propo– sito utiles apparent explicandae sunt. In ceteris vero nihil est curiosius in– vestigandum, sed omittendae sunt quasi nihil ad propositum conducen– tes, sed tantum parabolam contexentes » (30). (28) Secondo il racconto dello· stesso Santo nella relazionè della sua attività in Austria e Boemia dal 1599 al 1612. Cf. HrnRoNYMUs A FELLETTE, op. cit., p. 42. (29) P. ANDREAS AB ALPE, O. M.. Cap., De operibus biblicis S. Laurentii a Brundusio, in Verbum Domini, 1942, t. XXII, pp. 153-158. (30) Cf. Explanatio in Genesim, pp. 43-44.
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