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S. LORENZO DA BRINDISI ESEGETA 219 nare opus sit, quomodo movenda sit dictio in textu sine punctis; punctà autem textui a rabbinis addita sunt » (19), Questa chiara visione della difficoltà della Bibbìa, per quel che ri– guarda il contenuto e la forma, è il segno migliore che Lorenzo non cede alla tentazione di un facile e fatuo entusiasmo, ma è compreso della seve– rità e dei rischi del suo studio. Egli non vuole essere di quelli i quali cre– dono che commentare la Bibbia significhi dire con cento parole inutili e sbiadite cìò che il Sacro Testo esprime con dieci parole turgide di luce, o coprono di fiori sterili rami nodosi che sopportai10 soltanto frutti maturi. La Sacra Scrittura è l'anima di tutti gli scrittì di S. Lorenzo, nei quali si contano non meno di 50.000 citazioni e riferimenti. Egli avrebbe voluto commentare tutta la S. Scrittura: un commentario ad Ezechiele era conosciuto fino al 1786, ma risulta finora introvabile. S. Lorenzo stes– so confessò di avere raccolto appunti sulla Genesi, l'Esodo (p. 210) e il Levitico ( 20 ), e, commentando nella Expianatio un passo della lettera agli Efesini, dice: « Mitto hic... suo enim loco, Deo duce, expendemus » ( 21 ) e forse ebbe in mente anche un commentario alla lettera ai Romani (p. 263) (22), Gli editori delle sue opere ritengono che la Explanatio sia stata scritta da Lorenzo soprattutto per le esigenze del suo apostolato presso gli Ebrei, ma non escludono tuttavia l'intenzione di fornire alla scuola un testo ( 2 3). Crndo che la vasta impostazione dell'opera, con le sue questioni tipica– mente scolastiche, teologiche, e l'intenzione di estendere al Nuovo Testa– mento la sua fatica, indichino .chiaramente che Lorenzo aveva pensato a un commentario completo nel quale avrebbe dato sfogo alla sua intel– ligenza e al suo zelo senza legare la sua fatica a un fine contingente. Le lacune all'interno del manoscritto (l'esegesi al c. 9 e II è incom– piuta, il c. IO manca del tutto), la mancanza di una introduzione al libro della Genesi, lo stato stesso dell'autografo, ci convincono che anche l'e– spressa intenzione di stampare la sua opera avrebbe richiesto maggìori cu– re per essere realizzata. E considerando la mole della Explanatt'o - le 565 pagin.e a stampa corrispondono a 270 fogli di scrittura minutissima, (19) Cf. S. LAURENTIUS A BRuNDusxo, Opera Omnia, vol. II. Lutheranismi Hypotyposis, part. II, p. 366, Patavii, 1931. (20) Testimonianza del P. Francesco Pizzetta da Venezia. Cf. HIERONYMUs A PELLETTE, op. cit., p. 143 S. (21) Cf. Explanatio in Genesim, p. 247.· (22) Cf. lbid., p. 263. Vedi anche p. VII-IX. (23) Vedi l'Introduzione, p. XII-XIV.

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