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214 MONS. SALVATORE GAROFALO L'atteggiamento dell'esegeta di fronté alla Bibbia è fondamentalmente un atteggiamento di umiltà, di una umiltà difficile perchè deve piegare l'intelligenza, ma nello stesso tempo la condizione di servitore della pa– rola obbliga l'esegeta a dedicare a questo servizio tutte le sue forze; egli non deve lasciare nulla di intentato perchè la parola di Dio illumini e nutra, signoreggi la mente e riscaldi il cuore e porti frutto. La natura e la condizione della Bibbia esigono, perchè le si serva, tale una somma di virtù e di scienza che quasì atterrisce. L'esegeta è, dal punto di vista anche solo umano, la più completa figura di scienziato; la sua cultura affonda radici ovunque, quasi nessuna disciplina può avere misteri per lui dal momento che filologia, crìtica, storia, geografia, archeologia, estetica, filosofia, teologia sono strumenti di uso continuo per lui. Questa somma di umana e divina sapienza non può trovarsi se non in un intelletto docile e in uno spirito umile, sicchè un modello perfetto di esegeta sembra essere ad una altezza irraggiungibile. L'esegeta dovrebbe essere un perfetto scienziato e uomo di perfetta virtù; - due misure ben pigiate e ben colme - per usare un'immagine evangelrca (3), che è possibile trovare solo in rari uomini. La superbia del– la scienza può compromettere la necessaria perfezione spirituale, mentre una virtù perfetta che manchi di adeguata scienza può compromettere la efficacia di un risultato stimabile e duraturo. E' quindi con trepidazione e gioia grande che si profitta di ogni buo– na occasione per modellarsi su uomini che hanno, come Lorenzo, saputo contemperare nella loro mirabile vita intellettuale e spirituale la duplice esigenza di cui parlavamo. D'altra parte, sol.o Dio e la verità che da lui viene sono al riparo dal– la usura inesorabile del tempo; i mezzi umani e gli umani sforzi possono subire, e subiscono di fatto, la erosione dei secoH, mentre la parola di Dio conserva intatta la sua lucentezza e la sua efficacia. Il progresso delle scienze sulle quali si fonda o meglio delle quali si giova l'esegesi biblica contribuisce notevolmente a una più completa e profonda penetrazione dei libri sacri. Di questo ne ha dato autorevolmente atto il Santo Padre stesso, il quale parla di molte questioni bibliche e di grande importanza « nella <Cui discussione e spiegazione si può e si deve liberamente esercitare l'in– gegno e l'acume degli interpreti cattolici, perchè ognuno per la sua parte (3) Cf. Luc. VI, 38.
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