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206 MONS, PIETRO PARENTE declaravit Dominus se fidem acceptare pro iustitia ad mercedem consequen– àam, declarans non esse quidem suapte natura fidem tali tantaque mer– cede dignam, sed Dei gratia fieri dignam ». E porta l'esempio del serpen– te di bronzo, la cui vista risanava non per virtù intrinseca, ma per dispo– sizione di Dio. La fede non basta senza le opere alla giustificazione, come attesta esplicitamente S. Giacomo, la cui lettera è maliziosamente espunta dal canone dai Luterani! Finalmente S. Lorenzo confuta l'altro principio di Lutero: la cer– tezza della propria giustificazione in forza della fede. Dopo d'aver de– molito le apparenti prove scritturali, che i Luterani sogliono costruire su pochi testi biblici male interpretati, il Santo riduce all'assurdo tutta la teo– ria degli avversari (Luterani, Calvinisti, Anabattisti), chiedendo, come mai tutti siano sicuri della· propria giustificazione in base alla fede vera, mentre ogni setta è in contraddizione con l'altra nella fede: « Omnes,. scrive ironicamente ( 28), habent versantque Scripturas easdem; et tamen non eamdem fidem., nisi insignificantem habent. Nec tamen iustificantur omnes haeretici, nisi tantum qui bene credunt et non errant in fundamen– to fidei. Unde ergo haberi poterit haec certitudo? Sed forte, cum ex Scripturis non habeant, habebunt ex speciali revelatione divina, sicut Mon– tanistae. Bene, ìllis coelestis haec revelatio prosit!». Questa difesa e questa messa a punto della dottrina della giustifica– zione sono degne di considerazione per la documenj:azione positiva e per l'esattezza teologica. Ma anche qui S. Lorenzo resta più polemista ed esegeta che teologo; nè poteva d'altronde essere differentemente, atteso il suo intento di demo– lire l'avversario con le armi stesse (S. Scrittura) da lui impugnate. Egli fa parlare i Libri Santi, che maneggia con grande padronanza: di suo personale c'è la prontezza dell'erudizione e l'ardore della parola sempre efficace e dignitosa, a volte anche mordente. 5• - GLI ALTRI PUNTI DEL DOGMA. Il resto della dottrina teologica comune intorno ai dommi della Tri– nità, dell'Incarnazione, dei Sacramenti, scorre placidamente, senza scosse, nei suoi numerosi sermoni intorno agli Evangeli domenicali, alle feste li– turgiche del Signore, della Vergine, dei Santi. In tutta la vasta opera S. Lorenzo dimostra di possedere a fondo il patrimonio della dottrina tra– dizionale della Chiesa. (28) lbid., p. 235.

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