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LA DOTTRINA TEOLOGICA DI S. LORENZO DA BRINDISI 203 mente l'una dall'altra cosa. Per lui la giustizia è una grazia gratis data, non assolutamente soprannaturale come la grazia santificante, ma pre– ternaturale in quanto è in certo modo richiesta dalla natura e la perfe– ziona nel suo ordine: « Praecipuum iustitiae originalis munus id fuisse as– serimus ut perfectam tranquillitatem et amicitiam inter sensum et ratio– nem redderet » (20). Perciò essa risiede, secondo S. Lorenzo, non nella vo– lontà, ma « in inferiori animae portione », vuol dire, forse, nell'appetito sensitivo. Affermazione alquanto singolare ed oscurai Io penso che il nostro Santo, tutto preoccupato del solo luteranesimo, non abbia creduto necessario curarsi nè dell'errore di Baio nè del docu– mento di Pio V che lo condanna. Altrimenti ben più completa ~arebbe stata la sua dottrina circa i concetti di naturale e soprannaturale. Quanto all'essenza del peccato originale egli dice espressamente che quel peccato non è altro che la « privatio iustitiae originalis ac consequen– tium donorum expoliatio » ( 21 ). E nei posteri? S. Lorenzo si distacca completamente da S. Tommaso e adotta la teoria di Catarino, che insiste sulla imputazione dell'atto pec– caminoso di Adamo ai posteri in connessione con un patto interceduto tra Dio e il capo del genere umano. La volontarietà del peccato nei po– steri è minima, ma c'è perchè i posteri si considerano presenti nell'atto del peccato del primo uomo. Il Santo non vede chiara la distinzione fra atto e stato di peccato. · Ma, oltre. queste divergenze di scuola, egli di fronte a Lutero e ai suoi seguaci afferma con vigore i punti più essenziali del domma: I°) il peccato originale non consiste in una corruzione intrinseca, positiva della natura, ma in una privazione dei doni praeternaturali e so– prannaturali: 2°) questa privazione è accompagnata da altre miserie, che debili– tano e offuscano la natura rendendola odiosa a Dio (è la vulneratio): 3°) il peccato originale non consiste nella concupiscenza, che rima,. ne anche dopo il battesimo: essa non è detta da S. Paolo peccato in senso proprio: Lutero abusa di S. Paolo e di S. Agostino, che certamente non convengono con lui: la concupiscenza non entra nella costituzione del peccato originale, ma ne è l'effetto. Notevole la difesa del pensiero di S. Agostino riguardo alla libertà: (20) lbid., p. 252. (21) lbid., p. 273.
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