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200 MONS. PIETRO PARENTE Poi passa a discutere le note della vera Chiesa dedicando ben due dissertazioni alla santità (r3), più intimamente connessa alla vera fede e più efficace a dimostrare la falsità della pseudo-chiesa luterana, che aveva rotto ogni freno. Nella dissertazione terza (14) S. Lorenzo espone sistematicamente la dottrina delle note, documentandola ampiamente con le testimonianze della S. Scrittura e dei Padri. Con questa documentazione re :ì.ta confuta– ta in anticipo l'opinione di alcuni moderni, che assegnano come data di nascita delle note della Chiesa l'epoca della riforma .. luterana. Ma l'attacco degli avversari era rivolto contro il primato di Pietro trasmesso ai Romani Pontefici. E S. Lorenzo dedica all'argomento tutta la magistrale dissertazione quinta (r5), in cui all'accurata esegesi del testo della promessa (Mt. r6) unisce una ricca testimonianza patristica, ser– rando tutta la materia in questo sillogismo: la promessa di Cristo costitui– sce Pietro fondamento della Chiesa indefettibile con pieni poteri di giu– risdizione; ora Pietro è stato vescovo di Roma, e però tutti i suoi succes– sori godono del suo stesso primato. Gli Apostoli sono subordinati a Pie– tro come i loro successori, i Vescovi, al Papa. Non avendo il luteranesimo nè l'uno nè gli altri, non può dirsi la Chiesa di Cristo. Per S. Lorenzo l'argomento è così decisivo che egli tralascia gli altri, anche quello tratto da Giov. 2r, che è appena sfiorato. Ma egli ha il me– rito di aver anticipato l'argomento della trascendenza della Chiesa Ro– mana, che per i suoi caratteri interni ed esterni si leva come un segno in mezzo ai popoli, come un « divinum sane opus » ( r6). E' l'argomento che sarà sviluppato esplicitamente dal Card. Dechamps e adottato poi dal Concilio Vaticano (1i). Finalmente S. Lorenzo aggiunge alla Ecclesiologia il contributo del- 1' argomentò fondato sulle cause, là dove dimostra (r8) che la Chiesa di Cristo ha come causa materiale la moltitudine dei fedeli, come causa for– male la vera fede, come causa efficiente principale Dio (Gesù Cristo), se– condaria o ministeriale gli Apostoli; come causa finale la gloria di Dio e la nostra salvezza. (13) lbid., pp. 79-r20. (14) lbid., pp. r20-r43. (r5) lbid., pp. 163-187. (r6) lbid., pp. 202-203: (r7) Sess. III, cap. 3. (18) Vol. II, part. II, pp. 26-27.

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