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LA DOTTRINA TEOLOGICA DI S, LORENZO DA BRINDISI 199 mento nell'Hypotyposis Ecclesiae Lutheranae, specialmente nelle disser– tazioni ( 10). Lutero, seguendo la traccia di Wicleff e di Huss, cercò d'infliggere un colpo mortale alla Chiesa Romana liquidandone la struttura gerarchi– co-giuridica e il regime sacramentale. Alla Chiesa visibile nella sua com– pagine sociale egli oppose la Chiesa invisibile dei perfetti noti solo a Dio, insomma la Chiesa carismatica a carattere piuttosto individuale, che può essere identificata per mezzo della sincera predicazione della parola di Dio e del retto uso dei sacramenti (ridotti al battesimo e alla cena euca– ristica). Gli apologisti cattolici da questa presa di posizione furono costretti a sviluppare la dottrina delle note della Chiesa, in numero non costante, e a sottolineare la struttma gerarchica fino al punto da lasciare nell'om– bra l'aspetto interiore della Chiesa. Ombra che pesa su tutta l'Ecclesiolo– gia posteriore fino a questi ultimi anni, in cui la dottrina del Gorpo Misti– co, sancita dall'Enciclica di Pio XII, ha richiamato gli Ecclesiologi al mo– tivo carismatico così caro a S. Agostino e ad altri Padri. S. Lorenzo non usufruisce di questa dottrina, ma, come gli altri Apo– logisti del tempo, si attacca alle note e alle altre proprietà della Chiesa co– me società visibile. Tuttavia è notevole che egli insista, più degli altri, sul– la vera fede in Cristo, come proprietà fondamentale della vera Chiesa: ora questo criterio, mentre serve di base comune alla controversia coi Lu– terani (che lo ammettevano a modo loro), serve anche a integrare, come motivo di vitalità interiore, lo schema gerarchico-giuridico. Difatti S. Lo– renzo paragona questo criterio della vera fede in Cristo all'anima, che vi– vifica il corpo della Chiesa: « Cum Ecclesia non sit aliud quam multitu– do credentium, quorum sit cor unum et anima una, manifestum est quod, sicut non potest esse verus homo secundum naturam nisi habeat animam rationalem, per quam corpori humano unitam constituitur homo, ita non potest esse vera Christi Ecclesia sine vera in Christum fide, per quam constituitur Ecclesia » ( n ). Ma egli rigetta, come già S. Agostino di fronte ai Donatisti, il falso eone.etto luterano d'una Chiesa costituita solo di anime sante, mentre la S. Scrittura insegna apertamente il contrario (cf. la figura dell'arca di Noè piena di animali mondi e immondi, la parabola delle vergini sagge e stolte ecc.) (12). (10) lbid., pp. 23 ss. (n) Vol. II., part. II, pag. 144. (12) lbid., p. 156.
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