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MONS. PIETRO PARENTE riforma, per le contrade d'Italia e più ancora in Germania a contatto vivo coi Luterani, attuò pienamente la teologia secondo la definizione agosti– niana, riaccendendo, nutrendo, difendendo e rafforzando la fede negli ani– mi smarriti. La sua cattedra fu il pulpito, lo strumento del suo instancabile aposto– lato fu più la lingua che la penna. La catasta dei suoi manoscritti, sepolti nell'ombra fino a pochi anni fa, può darci la misura della vastità e del- 1' efficacia della sua predicazione. La situazione storica dà ragione dei caratteri della sua teologia. Egli si trova di fronte al luteranesimo, che attaccava con virulenza tutta la dottrina cattolica, negava l'autorità del magistero vivo e il valore della tradizione, appellandosi alla Bibbia, come unica fonte della rivelazione. S. Lorenzo perciò è costretto a dare alle sue orazioni un tono apologetico e polemico, che non resta soltanto sul terreno dottrinale. Per lui anche la dommatica pura diventa apologetica e la difesa è fatta non in base a prin– cipi speculativi, ma in maniera storico-positiva e prevalentemente con le ricche risorse di una rara erudizione biblica, filologica ed esegetica. In lui c'è qualche cosa dell'A Lapide e del Petavio, si avverte il passaggio dalla. teologia speculativa alla teologia positiva, passaggio imposto dall'atteg– giamento del luteranesimo, che negava· la· tradizione e si appoggiava alla S. Scrittura. Ed è notevole che la sua magnifica difesa è fatta in una forma ora– toria castigata e robusta, in antitesi con l'oratoria vuota e scapigliata del- 1'epoca. Non sarebbe dunque giusto cercare nell'opera di S. Lorenzo il tr§lt– tato di teologia con la sua trama sillogistica come quelli che i buoni Sco– lastici solevano compilare tranquillamente a tavolino, nella pace della cel– la monastica. Il nostro Santo è soldato di trincea e ha forgiato la sua teo– logia tra una battaglia e l'altra contro avversari insidiosi e molesti come· gli scribi e i farisei dell'Evangelo. Pertanto noi ci accostiamo al suo pensiero teologico con la giusta com– prensione della sua situazione storica. Non è qui il luogo di fare una completa rassegna di tutte le opere del nostro Santo per ·ricavarne la struttura del suo sistema teologico. Lavoro meccanico che riuscirebbe pesante e che, del resto, è stato almeno abboz– zato da altri. Credo invece più opportuno e più utile ai fini di una valutazione cri– tica, cogliere i punti significativi e più interessanti della dottrina lauren– ziana, e cioè quelli che riflettono più vivamente i contrasti dottrinali tra luteranesimo e cattolicismo. Sotto questo punto di vista le opere più importanti sono il Maria/e~
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