BCCCAP00000000000000000000816

PROF. ALDO FERRABINO d'angelo nè d'uomo nè d'altra creatura mai; assunta senza altra somi– glianza che del solo Cristo Gesù; assunta per essere elevata nel trono che meglio è vicino a Colui che universalmente è giudice ed è salvatore. Cosi il ftat dell'Annunziata si sublima stupendamente nel fiat dell'As– sunta; cooperatrice celeste di quel giudice e salvatore, che a lei è figlio, che la volle per madre, e che del proprio filiale amore, come del materno amore di lei, volle fare per gli uomini della sua Chiesa il modello ineffabi– le di tutto il vero Amore, del vero e divino Amore, principio e fine delle cose create e delle presenze increate. Nell'Annunziata si contempla l'amore quale misura del dolore. Nel– l'Assunta si contempla l'amore quale misura dell'amore, misura della glo– ria d'amore, misura senza misura. Signum magnum. Possiamo parlarne, in qualche maniera: non possiamo intendere, se non se talvolta ci abban– doniamo al vento dello Spirito Santo, turbine e rapina d'amore. Valga anche per noi la forte protesta di san Bernardo: Christi generationem et Mariae assumptionem quis enarrabit? E per ciò la Chiesa Cattolica, :rispettosa del mistico silenzio che deve circondare un tal privilegio di Maria, sancito per amore dal Dio che è amore, legge dai suoi altari, nel giorno dell'Assunta, non il vangelo di Maria Vergine ma il vangelo di Maria di Lazzaro: che scelse la parte migliore. Gesù le amava entrambe, le due donne, Maria e Marta so– relle di Lazzaro, che l'ospitavano a Betania. Ed esse entrambe amavano Gesù e credevano nella vita eterna. Ma della sola Maria disse Gesù: Maria ha scelto la parte migliore. Dunque la buona strada passa da Marta a Maria, dall'azione alla contemplazione, dalla vita che patisce alla vita che risorge, da Lazzaro ammalato a Lazzaro risuscitato. Ma la buona strada prosegue ancora, non si ferma lì. Oltre quel segno, c'è un altro segno: c'è l'Assunta in gloria. Perchè la vita attiva riceve valore e scopo dalla vita contemplativa, ma la vita contemplativa desume valore e scopo dalla vita beata, di cui è vertice sommo l'Assunta in gloria. Qui finisce, qui doveva finire il Manale. Davanti a questo vertice, che non si scorge da noi, se non per lontananze spiritualmente infinite; davanti a questo vertice di gloria, il santo Autore tace. Egli ha parlato per dare un senso perfetto a questo suo e nostro silenzio finale. Tace il dolore del mondo, ha pausa lo strazio dei parti umani: è ap– parsa l'Assunta in gloria: ella intercede per noi, esuli figli d'Eva.

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz