BCCCAP00000000000000000000816

CRISTIANITÀ DEL « MARIALE » DI S. LORENZO dolore fisico. Il dolore che la fece gridare nel parto, lo strazio che preparò quel parto, che senso hanno dunque nel testo apocalittico? Vergine per– petua, giardino recinto, fonte sigillata, Maria generò Gesù a quel modo che l'aurora apporta la luce, a quel modo èhe la luce suscita la gioia. Donde lo strazio? donde il lamento? La risposta è che in quel parto era spirituale in Maria lo strazio del parto, così come spirituale fu in lei il concepimento, spirituale l'unione. Il dolore di quella partoriente ci apprende la spiritualità essenziale del dolore cristiano. Lo Spirito del Cristo è amore che beve ìl nostro do– lore di uomini, sino alla feccia: così si spiritualizza in noi il nostro pro– prio dolore, e il fato del dolore. Nulla è cristiano al mondo che non rechi questa impronta, questa ferita salutare: la spiritualità del dolore, offerto all'amore, e offerto per solo amore. Se uno di noi tenta di togliere via dalla esperienza cristiana il dolore bevuto dall'amore sino alla feccia, il dolore offerto all'amore per solo amore, ecco tolto via il tuorlo della cri– stianità, ecco abbandonato lo Spirito del Cristo. San Lorenzo da Brindisi ci fa comprendere felicemente che il no-– stro culto non può innalzarsi a Maria gaudiosa, a meno che prima non sosti a comunicare con Maria dolorosa, spiritualmente dolorosa, nel me– desimo parto della gioia eterna. Il secolo nel quale egli visse e operò, e similmente questo secolo nostro in cui siamo chiamati e costretti a vivere ·e operare, s'accordano in una stessa fallacia che è, nelle storie umane, la paura di soffrire, la fuga davanti al dolore, per il satanico rifiuto di rico-– noscere al dolore la dignità spirituale e la fecondità divina. Vanto illu– sorio e menzognero della cultura civile è la presunta potenza storica di eliminare il dolore dal consorzio degli uomini che pure nascono nel do-– lore. E tuttavia il dolore, sfuggito dalla paura, rinnegato per paura, non per ciò scompare o scema nel mondo, anzi si moltiplica e aumenta, se– condo lo stesso ritmo con cui s'estenu~ e decade la spiritualità cristiana. Non ha forza di vincerlo, il piacere; chè anzi del piacere il dolore material– mente sì riveste come d'un malioso velo dipinto ad accrescere il numero e la miseria delle sue vittime. Onde chi più cerca il piacere, più trova il do– lore e meno trova la spìritualità del dolore. Concupiscenza e paura s'al– leano contro di noi, fuori del Cristo. Ma sostiamo un istante a pregiarla, questa spiritualità del dolore cri– stiano, che grida così altamente nel parto della Vergine: clamabat par– turìens. Ella gridava prevedendo il Calvario: ma il medesimo Spirito del Cristo le faceva prevedere, innanzi al Calvario, il Tabor. La trasfigura– zione di Gesù annunziava ai discepoli eletti il significato occulto e l'ef– fetto ultimo del suo volontario supplizio in croce. Il dolore spjrituale ri-

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz